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Mercoledì 24 Aprile 2024




Lucia Valenzi. Ricordando produciamo gli anticorpi contro l’odio del diverso

Mercoledì 27 gennaio 2022 si celebra la Giornata della Memoria, occasione per non dimenticare l’orrore dei grandi genocidi della seconda guerra mondiale. Oggi questa ricorrenza si “veste” di ulteriori significati e di temi di grande attualità: dalla condanna per ogni forma di violenza dell’uomo sull’uomo all’invito alla tolleranza, passando per la valorizzazione delle diversità.

Lucia Valenzi, ricercatrice del Dipartimento Discipline Storiche all’Università Federico II e presidente della Fondazione Valenzi, racconta perché questo giorno è tanto importante, soprattutto per le nuove generazioni.

Memoria  ed educazione:  La Giornata della Memoria è ancora tanto importante?

Credo che ancora oggi la Giornata della memoria sia un momento importante di consapevolezza e conoscenza della storia. Si va oltre il programma didattico e si va anche oltre la connotazione emotiva di quei fatti tanto tragici. Ogni anno i ragazzi sono il centro delle attività promosse dalla Fondazione Valenzi: promuoviamo eventi con le scuole di ogni ordine e grado, fra cui un concorso in cui i ragazzi possano creare video e testi dedicati a questi temi. Ed è importante in queste occasioni di confronto mettere in evidenza come alcune istituzioni contemporanee siano nate proprio come reazione positiva agli orrori del nazismo e dell’olocausto come, ad esempio, la Comunità Europea. 

Nel Giorno della Memoria sembra che i grandi dimenticati siano i disabili, anch’essi vittime dell’Olocausto. Cosa si dovrebbe fare per colmare questo vuoto? 

Forse non tutti sanno che le prime camere a gas furono sperimentate proprio sui disabili. Erano furgoncini su cui si facevano salire queste persone, poi si collegava il tubo di scappamento all’interno e si metteva in moto il motore. Quando si parla di Shoah la comunità ebraica ha una centralità politica, ma è bene ricordare che nel principio discriminatorio di “purezza della razza” ci sono entrati i Rom, gli omosessuali, i disabili. Era un modo per combattere l’opposizione politica, ma ancora prima un modo per reprimere qualsiasi forma di diversità. Nel giorno della memoria bisogna celebrare la varietà, la diversità come risorsa. Nelle scuole il tema viene attualizzato: i ragazzi sono molto sensibile ai temi razziali e di identità sessuale non binaria ed è importante far leva su questi argomenti per rendere attuali eventi lontani nel tempo. Per questo motivo la Fondazione Valenzi dedica molta attenzione anche al Giorno dei Giusti (6 marzo), ricorrenza che celebra tutti coloro che, in ogni tempo e luogo, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi.

foto 1 criticamenteL’impegno sociale è per lei una “questione di famiglia”. Quali sono i prossimi obiettivi della Fondazione Valenzi?

Le nostre molteplici attività, soprattutto quelle con le scuole, hanno subito una battuta d’arresto a causa della Pandemia. Proseguiremo sicuramente con #CriticaMente, rassegna di incontri, seminari, “call to act” dedicata ai ragazzi e volta alla conoscenza della storia in modo critico, quali chiave di lettura del presente. Sempre a causa della Pandemia la programmazione di quest’anno dedicata alla Giornata della Memoria è slittata. In programma c’è un grande evento legato alle paraolimpiadi. 

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