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Giovedì 18 Aprile 2024




Polveri sottili, arriva l’ordinanza del Comune di Napoli che vieta la circolazione

Polveri sottiliLa qualità dell’aria peggiora e arriva l’ordinanza della Giunta comunale di Napoli che vieta la circolazione in città. Con il provvedimento «Azioni per il miglioramento della qualità dell’aria», il Comune istituisce un blocco della circolazione stradale per migliorare la qualità dell'aria e ridurre i livelli di polveri sottili dovuti alle emissioni inquinanti.

Stop alla circolazione per le strade di Napoli di auto e scooter

Nel periodo che andrà dal 6 ottobre 2021 al 31 marzo 2022, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30 è vietata la circolazione su tutto il territorio cittadino di tutte le autovetture e i veicoli commerciali Euro 0 ed Euro 1, comprese quelle classificate come “auto d'epoca” e/o “storica”. Nello specifico, non potranno circolare: autovetture esclusivamente ad alimentazione diesel e veicoli commerciali ad alimentazione esclusivamente diesel di categorie N1, N2 e N3 inferiori o uguali ad Euro 4; motoveicoli e ciclomotori di categoria inferiore o uguale ad Euro 2.

Farà eccezione a queste limitazioni di traffico la rete autostradale cittadina nei tratti ricadenti nel territorio del Comune di Napoli; raccordo A1 Napoli-Roma; raccordo A3 Napoli-Salerno; strada regionale ex SS 162; raccordo viale Fulco di Calabria.

Le deroghe alle limitazioni di traffico

Il divieto non interessa diverse categorie di veicoli: gli autoveicoli che trasportano diversamente abili con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta, muniti del tesserino regolarmente rilasciato dalla competente autorità, nonché i veicoli adibiti al trasporto disabili; i veicoli di servizio; i veicoli intestati ad enti pubblici, società ed aziende erogatrici di pubblici servizi, nonché quelli in chiamata di emergenza o adibiti al trasporto di materiale e/o personale addetto all’esecuzione di lavori ed opere urgenti e di pubblica utilità; gli autoveicoli, i motoveicoli ed i ciclomotori con a bordo un medico in visita domiciliare per chiamate d’urgenza, nonché quelli con a bordo operatori del settore informazione giornalistica e radiotelevisiva, nonché fotografi professionisti.

Rientrano tra le deroghe previste anche gli autoveicoli che trasportano soggetti portatori di malattie gravi che richiedono l’espletamento di trattamenti terapeutici rigorosamente sistematici e periodici, limitati nel tempo, previa esibizione di certificazione sanitaria con l’indicazione della terapia, corredata da giorni ed orari di effettuazione; gli autoveicoli, i motoveicoli ed i ciclomotori che trasportano gas terapeutici o medicinali; gli autoveicoli ed i bus delle aziende di trasporto pubblico, i taxi ed i bus turistici; gli autoveicoli a noleggio di portata inferiore a 3,5 ton., motoveicoli e ciclomotori a noleggio e autoveicoli delle autoscuole per le esercitazioni e per gli esami di guida muniti di apposita scritta “scuola guida”; i veicoli intestati a cittadini residenti in regioni diverse dalla Campania con a bordo almeno un cittadino non residente in Campania; gli autoveicoli, purché di portata inferiore a 3,5 tonnellate, adibiti al trasporto di medicinali e/o trasporto di materiale sanitario di uso urgente e indifferibile adeguatamente certificato, nonché al trasporto di valori; i veicoli di servizio dei consoli di carriera e dei consoli onorari con targa/contrassegno di riconoscimento; i veicoli di proprietà di un soggetto che risiede o è domiciliato nel comune di Napoli in un’unità immobiliare che è stata oggetto, a partire dall’anno 2016, di un intervento di efficientamento energetico del fabbricato e/o degli impianti di climatizzazione.

Maggiori informazioni sul sito www.comune.napoli.it 

I dati allarmanti diffusi da Legambiente

Del resto i dati del report annuale Mal’aria di città 2021 di Legambiente non sono certo confortanti.

Nel 2020 nella Penisola su 96 capoluoghi di provincia analizzati 35 hanno superato almeno con una centralina il limite previsto per le polveri sottili (Pm10), ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. A Torino spetta la maglia nera con 98 giorni di sforamenti registrati nella centralina Grassi, seguita da Venezia (via Tagliamento) con 88, Padova (Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83 e Treviso (via Lancieri) 80. Al sesto posto in classifica si trova Milano (Marche) 79, seguita da Avellino (scuola Alighieri) e Cremona (Via Fatebenefratelli) con 78 giorni di sforamento, Frosinone (scalo) 77, Modena (Giardini) e Vicenza (San Felice) che con 75 giorni di superamento dei limiti chiudono le 10 peggiori città.

Poco rassicurante anche il confronto con i parametri dettati dall’OMS, di gran lunga più stringenti rispetto a quelli della legislazione europea, e che hanno come target esclusivamente la salute delle persone. Nel 2020 sono 60 le città italiane (il 62% del campione analizzato) che hanno fatto registrare una media annuale superiore ai 20 microgrammi/metrocubo (µg/mc) di polveri sottili rispetto a quanto indicato dall’OMS.

A guidare la classifica è sempre Torino con 35 microgrammi/mc come media annuale di tutte le centraline urbane del capoluogo, seguita da Milano, Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza, Modena e Verona (32 µg/mc). Oltre alle città del nord però, a superare il limite suggerito dall’OMS sono anche città come Avellino (31µg/mc), Frosinone (30 µg/mc), Terni (29 µg/mc), Napoli (28 µg/mc), Roma (26 µg/mc), Genova e Ancona (24 µg/mc), Bari (23 µg/mc), Catania (23 µg/mc) solo per citarne alcune.

M. N.

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