Whirlpool, vertice al Mise: confermato licenziamento lavoratori

WhirlpoolTornano a manifestare i lavoratori della Whirlpool di Napoli. Questa volta lo fanno a Roma, fuori la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso dell'incontro tra i dirigenti dell'azienda, il governo e i sindacati per trattare della vicenda legata alla chiusura dello stabilimento di via Argine e alla procedura di licenziamento, che scade a fine mese.

Durante il tavolo, Whirlpool conferma che le motivazioni che hanno portato l'azienda ad avviare a metà luglio la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli «non sono cambiate» e si dice disponibile «ad ascoltare eventuali proposte» e «a supportare i lavoratori».

Sospendere la procedura e mettere in piedi un progetto concreto per la ripresa produttiva del sito di via Argine: questa la richiesta dei sindacati.

«Se l'incontro non va bene – spiega il segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, Rosario Rappa - noi da Roma non ce ne andremo e non staremo rintanati qui al Mise. Non pensiamo di inglobarci e tenerci qua. Ci muoveremo. Lo abbiamo detto al prefetto di Napoli e alla Digos di Napoli, lo diciamo anche alla Questura qui presente, che si interfacci con il ministro Lamorgese. Non vorremmo che una vertenza sindacale diventi una vertenza di ordine pubblico».

«L'incontro di oggi - sottolinea Rappa - per essere utile deve impedire che partano le lettere, perché non siamo disponibili ad aspettare che ci licenzino. Il ministero ci fissi una data per discutere sul progetto B, ma continueremo a chiedere che Whirlpool riparta e riprenda le produzioni a Napoli».

Per l'occasione, in 200 sono partiti dallo stabilimento di via Argine per la Capitale e in corteo hanno raggiunto la sede del Ministero per far sentire la loro voce al Governo.

«L'appello lanciato da don Mimmo Battaglia, che ringraziamo per aver da sempre appoggiato la lotta dei lavoratori di via Argine - diceil segretario generale Cgil Napoli, Nicola Ricci - si affianca alla lettera consegnata dagli operai sabato scorso al presidente Mattarella in visita a Pozzuoli. Sono passati quasi 900 giorni dall'inizio della vertenza Whirlpool e fra due settimane, al termine della procedura, i lavoratori rischiano di essere licenziati. Non possiamo consentirlo».

«Siamo sempre stati vicini - ricorda Ricci - al grande spirito combattivo delle lavoratrici e dei lavoratori.  Dov'è finito  l'appello lanciato da tutti i deputati a fine luglio? Non si trattava soltanto di una operazione politica, ma di una presa d'atto, da parte del Parlamento, sugli impegni non mantenuti in merito al futuro di via Argine e per i quali è necessario, oggi più che mai, un intervento istituzionale ai massimi livelli, dal sottosegretario Todde al ministro Giorgetti, fino al premier Draghi, per dare elementi di certezza sul futuro del sito partenopeo».

Donatella Alonzi