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Domenica 3 Dicembre 2023




Servizi sociali, Nocchetti: «Sciopero della fame contro digiuno risorse»

Servizi socialiUno sciopero della fame contro le “discriminazioni per residenza”, che penalizzano le famiglie con disabili, anziani non autosufficienti e minori a rischio nei territori in cui sono presenti meno assistenti sociali.

A lanciarlo da Napoli è Toni Nocchetti, presidente dell'associazione “Tutti a scuola”, in totale disaccordo con l'articolo 1 della legge 30 dicembre 2020 n. 178  (comma 797) che prevede un potenziamento dei servizi sociali destinando al Sud solo il 18% delle risorse.

«È un attentato all'articolo 3 della Costituzione – spiega Nocchetti – perché il diritto di residenza vale come una corsia preferenziale per poter accedere, ad esempio, agli studi migliori, alle cure sanitarie migliori, ai trasporti più efficienti. Ritengo che questo sia assolutamente ingiusto. Per tale motivo ho deciso di intraprendere una battaglia civile, pacifica, da portare all'attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e lanciare un digiuno contro il digiuno di risorse».

Secondo le tabelle elaborate sulla base delle richieste di comuni e ambiti territoriali sociali, per potenziare i servizi sociali a Napoli sono stati assegnati appena 680mila euro, risorse nettamente inferiori rispetto a quelle di altre città italiane: Milano (1,9 milioni), Torino (1,8), Bologna (1,1), solo per fare qualche esempio. A saltare all'occhio sono i casi di  Roma e Palermo i cui contributi sono pari a zero.

toni nocchetti

«Questa vicenda – continua Nocchetti – evidenzia che c'è malafede o ignoranza da parte di chi è al potere. Non può esserci una terza via. Mi trovo in accordo con Woody Allen quando dice che “Purtroppo, i nostri politici sono o incompetenti o corrotti. Talvolta tutt’e due le cose nello stesso giorno”. Siamo di fronte a una palese inefficienza».

Fra le altre cose, nel testo della norma si fissa come Lep, vale a dire livello essenziale delle prestazioni, un numero di assistenti sociali pari a 1 ogni 5mila abitanti.

«È un paradosso – sottolinea Nocchetti – perché questa legge così com'è punisce sia i luoghi dove ci sono meno servizi, sia le persone che vivono in determinati luoghi. Per questo motivo è necessario alzare il livello di attenzione sulla questione e mettere in campo delle azioni collettive per arrestare questa deriva».

Sono 31 su 52 gli ambiti territoriali in Campania che non riceveranno contributi per potenziare i servizi sociali.

«Lo scenario che si prefigura – conclude il presidente della onlus “Tutti a scuola” – è davvero drammatico. Per mettere delle pezze a colori saremo costretti ad attingere a fondi straordinari. E le prospettive non sono rosee, perché quei territori in cui i servizi sociali sono scarsi, i trasporti e i sistemi sanitari inefficienti, sono destinati allo spopolamento demografico. Lo dico a malincuore, ma sarà un processo accelerato per il nostro Mezzogiorno: ci ritroveremo tra dieci anni a perdere il 30% della popolazione giovane che sarà costretta a trasferirsi in cerca di contesti con opportunità migliori».

Donatella Alonzi

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