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venerdì 19 Aprile 2024




Pandemia, ne usciremo fumatori

woman 731484 960 720La pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: c’è stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, con una prevalenza del 26,2 (circa 11,3 milioni) rispetto anche a novembre 2020 (24%), più di un milione di fumatori in più. Non diminuisce inoltre il numero di giovani consumatori: 1 su tre tra i 14 e i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e quasi il 42% con la sigaretta elettronica. Lo dicono i nuovi dati di uno studio longitudinale dell’ISS svolto in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri.

“Un ruolo chiave nell’aumento dei fumatori - dice Roberta Pacifici, direttore Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'ISS - lo hanno avuto i nuovi prodotti del tabacco (sigarette a tabacco riscaldato, HTP) e le e-cig (sigarette eletroniche). Infatti il loro uso in Italia contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l’epidemia tabagica”. 

Lo studio rileva che a novembre 2020 il 4,7% dei mai fumatori di sigarette tradizionali, ad aprile (durante il lockdown duro) è diventato fumatore. Infatti, mentre il 2,1% di chi non ha mai usato le e-cig è diventato fumatore di sigarette tradizionali, ben dieci volte di più il 19,6% di chi è un utilizzatore di e-cig è diventato anche fumatore. Similmente, mentre il 3,2% di chi non ha mai usato HTP è diventato fumatore, il 19,3% di chi è utilizzatore di HTP è diventato anche fumatore di sigarette tradizionali. 

Rispetto alle ricadute, si evidenzia che Il 17,2% di chi era un ex fumatore di sigarette tradizionali ad aprile durante il lockdown duro, a novembre è tornato a consumare sigarette tradizionali. Anche in questo caso hanno giocato un ruolo importante come fattore di rischio il consumo di HTP e di e-cig. Infatti, mentre il 7,7% di chi non ha mai usato e-cig è tornato a fumare ben il 39,1% di chi è un consumatore di e-cig è ricaduto nel consumo di sigarette tradizionali. Similmente, mentre l’11,2% di chi non ha mai usato HTP è tornato a fumare, il 58,3% di chi usa HTP è tornato anche a consumare sigarette tradizionali.

Rispetto alla cessazione, si rileva che a novembre il 14,6% degli individui che erano fumatori di sigarette tradizionali ad aprile durante il lockdown duro, sono riusciti a cessare e diventare ex fumatori. Anche in questo caso l’uso dei prodotti di nuova generazione come HTP e e-cig hanno giocato un ruolo negativo sulla cessazione. Infatti, il 15,4% di chi non ha mai usato e-cig è riuscito a smettere di fumare, mentre soltanto il 6,7% di chi è utilizzatore di e-cig è riuscito in questo intento. Similmente il 15,5% di chi non ha mai usato HTP è riuscito a diventare ex fumatore, mentre nessuno di chi usa HTP è riuscito a diventare ex fumatore.

“Nelle condizioni di restrizioni delle libertà e di stress conseguenti alla pandemia, aumentano di oltre 1 milione sia i fumatori che le fumatrici - sottolinea Silvio Garattini presidente onorario del Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri - A maggio 2021 la prevalenza di fumatori in Italia è del 26,2% (stima di 11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”. 

Dallo studio longitudinale emerge che dopo una riduzione della percentuale dei fumatori osservato ad aprile rispetto a gennaio (pre lockdown) (21,9% vs 23,3%) ci sia stato un incremento significativo che ha portato al 24% di fumatori a novembre 2020 e a 26,2% a maggio 2021. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato tra i fumatori e le fumatrici, rispettivamente (uomini 24,4% - 22,9% -24,6% - 25,7%) (femmine 22,2% - 20,9% - 24,5% - 26,7%). Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è tornato ad essere come in situazione di pre lockdown, e mediamente di 10,8 sigarette al giorno (11,4 maschi, 10,1 femmine).

Secondo l’indagine campionaria condotta dall’ISS, in collaborazione con la Società Explora - centro di ricerca e analisi statistica di Padova - su un campione di 2775 studenti di 14-17 anni frequentanti una scuola secondaria di secondo grado, è emerso che il 37,5% degli intervistati ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e il 41,5% con la sigaretta elettronica.    Il 52,5% degli studenti ha iniziato a consumare tabacco o a utilizzare la sigaretta elettronica alle scuole superiori, sebbene il 47,5% di essi abbia iniziato già prima, alle scuole elementari (4,1%) o alle scuole medie (43,4%). Il prodotto utilizzato per la prima volta è stato prevalentemente la sigaretta tradizionale (77,6%) ma c’è anche chi ha iniziato con la sigaretta elettronica (20,1%) o la sigaretta a tabacco riscaldato (2,3%).

Questi ultimi dati destano particolare preoccupazione in quanto poco meno di uno studente su quattro sperimenta per la prima volta proprio i prodotti immessi sul mercato nel corso degli ultimi anni e che dovrebbero avere come target di riferimento solamente i fumatori di sigarette tradizionali. Tra i ragazzi di 14-17 anni che hanno invece dichiarato un consumo di sigarette tradizionali o prodotti alternativi ad esse, il 18,5% utilizza prevalentemente sigaretta elettronica con (9,4%) o senza (9,1%) nicotina, mentre il 16,3% utilizza prevalentemente sigarette a tabacco riscaldato. L’OMS, d’altro canto, ricorda come i ragazzini che utilizzano le sigarette elettroniche hanno il doppio delle probabilità rispetto ai coetanei che non lo fanno di diventare fumatori di sigarette tradizionali nel corso della loro vita. 

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