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venerdì 19 Aprile 2024




Giornata mondiale contro l’omofobia: la legge Zan e le cose ancora da fare

pride 2444813 960 720Venne istituita il 17 maggio del 2004 – ovvero dopo 14 anni dalla decisione di bandire l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2018 cancellò anche la transessualità – per promuovere momenti di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno dell’omofobia e transfobia. Oggi, nella Giornata internazionale contro l’omofobia, a distanza di 17 anni, si parla delle cose ancora da fare contro un fenomeno che sembra essere ancora molto presente nella nostra società, nelle sue forme più violente.

Al punto tale che se ne parla, anche con una certa veemenza, nel dibatto politico attuale, grazie al ddl contro l’omotransfobia ribattezzato “legge Zan” dal cognome di Alessandro Zan, deputato del Pd che lo ha proposto. Con il disegno di legge, andrebbero ad essere inasprite una serie di pene per chi si rende responsabile di reati a sfondo transfobico, omofobico o comunque per reati fondati sulla discriminazione. 

Il quadro nazionale

L’Italia è l’unico Paese in Europa a non avere ancora una legge sull’omofobia e sulla transfobia. Il ddl Zan rappresenta una risposta a questo vuoto da colmare ma è ancora fermo al palo dopo che, a fine 2020, era stato approvato alla Camera, a causa soprattutto della forte opposizione delle forze del centrodestra, in primis la Lega, che ne hanno impedito ad oggi l’approvazione anche al Senato.

In particolare, la legge prevede la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a 6.000 euro per chi commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità”; il carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi; la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi. Per qualsiasi reato commesso per le finalità di discriminazione o di odio la pena viene aumentata fino alla metà. Il condannato può, inoltre, ottenere la sospensione condizionale della pena se presta un lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati. 

La situazione in Campania

Con grande plauso delle associazioni LGBT, in Campania, ad agosto 2020, è stata approvata la legge contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia (con 34 voti favorevoli e un solo voto contrario), che prevede una serie di interventi concreti come la nascita di case di accoglienza per vittime di violenza e dell’Osservatorio LGBT che monitora i crimini d’odio legati all’identità di genere, insieme a una serie di azioni di contrasto alla discriminazione da realizzare negli esercizi pubblici e nelle scuole.

La legge era stata fortemente sostenuta con un appello firmato da alcune delle maggiori organizzazioni sociali della Campania, regione che risulta di fatto, dai dati sulla violenza di genere diffusi dal Ministero dell’Interno e raccolti dall’Eures e dagli episodi di omotranslesbofobia denunciati, maglia nera nel Paese per la diffusione degli episodi di violenza perpetuati ai danni delle donne e delle persone LGBT. 

I progetti e le iniziative a Napoli

Intanto, pochi giorni fa, ha aperto i battenti la Casa delle Culture e dell’Accoglienza delle persone LGBTI+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Interesessuali) di Napoli, accogliendo le prime persone vittime di discriminazione e marginalità sociale. Luogo di protezione e accoglienza per la comunità, si tratta della prima struttura di questo genere nel Sud Italia, frutto di una forte sinergia tra associazioni (Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le Maree, ATN, PRIDE Vesuvio Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Agedo e Pochos Napoli, con il supporto di Arci Mediterraneo, Dedalus, Néfesh, del Centro di Ateneo SINAPSI Università Federico II di Napoli e con il sostegno dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania) e Comune di Napoli.

Un altro punto di riferimento per tante persone Lgbtq in difficoltà presente in città è il progetto Questa casa non è un albergo, casa rifugio che si trova in un bene confiscato, gestita dall’associazione I-ken. La onlus guidata da Carlo Cremona oggi, per la giornata internazionale contro l'omofobia, incontrerà le scolaresche di 2 scuole e i volontari di Croce Rossa Campania.

Sempre nel segno di un cambiamento culturale, che parte dai banchi di scuola e coinvolge i più piccoli, va l’iniziativa promossa dalla CGIL Napoli e Campania/Nuovi Diritti che presenta il libro di favole LGBT “Famiglie favolose” (nel corso del webinar in programma alle 14 dalla sua pagina Facebook).

M. N.