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venerdì 29 Marzo 2024




Covid19: emergenza sanitaria in carcere

carcereSamuele Ciambriello, garante regionale dei privati della libertà lancia un appello alle istituzioni campane: Indulto subito e una struttura per i detenuti malati di covid. 

“La situazione della Campania è molto critica e preoccupante. Tutto il sistema penitenziario è a rischio” afferma il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello leggendo i dati covid delle carceri campane di oggi: risultano positivi 221 persone tra agenti, medici, infermieri, educatori, direttori contagiati e 201 detenuti, dei quali 122 a Poggioreale e 62 a Secondigliano, di cui 3 ricoverati tra Cardarelli e Cotugno di cui uno in gravi condizioni.

“In questa prima fase stiamo riuscendo a contenere i detenuti nuovi giunti e quelli risultati positivi in appositi spazi. La maggior parte di loro sono asintomatici o con pochissimi sintomi. Ma la situazione può precipitare da un momento all’altro se aumentano i sintomatici. Perciò insieme agli altri garanti provinciali ho chiesto al prefetto di Napoli Marco Valentini un intervento urgente del Governo. Se l’ultimo decreto sulle carceri stabilisce che chi deve scontare un anno e mezzo possa uscire col braccialetto su 54 mila detenuti italiani solo 3 mila potrebbero uscire con questo sistema. Per questo occorre una svolta: l’indulto è necessario per tutti coloro si trovano alla fine della pena superando la clausola dei reati ostativi discriminatoria, ipocrita, incostituzionale tipica di una società vendicativa che non considera tutti gli uomini uguali rispetto alla legge. E così malati cronici, oncologici, diabetici, cardiopatici vanno destinati alla detenzione domiciliare. Dobbiamo lavorare con la consapevolezza che di fronte a questa tragedia non si deve lasciare nessuno indietro e il diritto alla salite va garantito anche nei luoghi di reclusione. Da 11 anni la sanità nelle carceri è gestita dalle Asl, che può verificare lo stato di salute dei detenuti. Ma chi si ammala gravemente cosa fa? Serve immediatamente un luogo fisico attrezzato e sicuro per i detenuti sintomatici”.

Samuele Ciambriello

Un altro allarme lanciato da Ciambriello riguarda gli uffici dei magistrati di sorveglianza sottostimati, poco attrezzati, andrebbero ampliati di personale perché sono lentissimi già in tempi normali. E così mancano educatori, psicologi nelle carceri di Poggio Reale, Santa Maria Capua Vetere, Ariano Irpino. Si chiede alla Regione di mettere a disposizione il personale e gli stessi garanti si sono offerti per fare colloqui telefonici con i detenuti dal momento che questi non possono ricevere visite e sono particolarmente stressati.

“A Poggioreale c’è una cella da 14 persone. Eppure da 3 anni ci sono 12 milioni per ristrutturare i padiglioni e non si sa perché non vengono impiegati. Servono misure urgenti che aiutino gli istituiti, norme di buon senso. Invece la politica è cinica e pavida: coniuga populismo penale e populismo politico. I detenuti sono reclusi, ma non devono essere esclusi dal principio di solidarietà del contratto sociale. Lo dice l’Art 27 della Costituzione. Il volto umano della giustizia è quello che stabilisce la certezza della pena, ma anche la sua qualità. Invece viene quasi da dire che fa più morti l’indifferenza che non la pandemia”

Alessandra del Giudice

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