Arcigay Napoli: la cura delle persone lgbt al tempo del covid

HIV TEST EXPRESSUn progetto per il test casalingo contro l’HIV Test Express, il sostegno alle vittime di violenza e il Tdor. Ne parliamo con Daniela Falanga presidente e Antonello Sannino, vicepresidente di Arcigay Napoli.

HIV. Emergenza Covid e test HIV e sifilide rapidi, anonimi, gratuiti e a domicilio. Il progetto di Arcigay Napoli punta a dare un supporto diagnostico per le IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse), con particolare attenzione alle persone MsM (Men who have sex with men), agli immigrati e ai/alle lavoratori/trici sessuali (sex workers), adeguando l'intervento all'Emergenza sanitaria Covid-19.

“In piena pandemia da coronavirus- spiega in un comunicato Viviana Rizzo responsabile della salute di Arcigay Napoli -, emergono dai nostri dati e da quanto ci viene segnalato, due grandi criticità: la necessità, rispetto all'incidenza dei casi di HIV e IST, di attuare ulteriori strategie di screening e prevenzione; la necessità di individuare strategie di screening extra-ospedaliere che se già normalmente sono importanti assumono ancora più rilievo in periodo Covid-19. Pertanto con il progetto Hiv Test Express, finanziato dal programma Community Emergenza Covid-19 di Gilead, possiamo fornire, a quanti sentono la necessità, la possibilità di eseguire gratuitamente e in anonimato il Test rapido capillare (risultato in 20 minuti) combinato per HIV e Sifilide. Il test potrà essere somministrato presso la nostra sede, a Napoli in Vico San Geronimo, con personale specializzato e consulenza pre e post test, oppure sarà possibile spedire gratuitamente il test HIV e Sifilide all’indirizzo che ci verrà fornito dalla persone interessata, con consulenza, in questo caso, digitale in remoto per coloro che, a causa delle restrizioni ministeriali e regionali, non possono lasciare il domicilio o hanno difficoltà a spostarsi in questo momento”.

Il servizio, attivo fino ad esaurimento scorte test, è attivabile con prenotazione e per consulenza in remoto su WhatsApp chiamando o scrivendo ai seguenti numeri: 3289489194 oppure 3922468663, o in alternativa scrivendo a salute@arcigaynapoli.org.

Intanto è attivo il Check Point con NPS (Network Persone Sieropositive) presso la sede sociale di Arcigay Napoli e ricordiamo altresì che resta attiva la collaborazione con il progetto WeTest della rete ARCO, nei limiti imposti dalle normative nazionali e locali legate all'emergenza covid-19.

HIV TEST EXPRESS 1

“Nella prima fase di look down abbiamo assistito a situazioni drammatiche- chiarisce Antonello Sannino -. Ad esempio un ragazzo di 22 anni, completamente ignaro delle malattie sessualmente trasmissibili, mi ha mandato una foto dalla quale ho capito che aveva la sifilide, e poiché avevo fortunatamente in casa dei test gliel’ho fatto ed è risultato positivo a più malattie tra cui l’Hiv così l’ho portato al Cotugno dove in 6 mesi ha visto il suo sistema immunitario stabilizzarsi. Se non avesse avuto la possibilità di fare il test sarebbe stato con tante infezioni addosso per lunghi mesi. C’è un’estrema emergenza dell’hiv: le nuove diagnosi hanno un’età media 30 anni, spesso sono tardive e arrivano a sistema immunitario compromesso. Ci sono decine di nuove diagnosi al mese solo a Napoli, 2500 in Italia in un anno. Ad aggravare la situazione è il covid perché un sistema debilitato si espone più facilmente alle infezioni”.

“Le restrizioni impediscono alle persone di chiedere aiuto ed essere accompagnate ai servizi sanitari- continua Falanga-. Per questo il progetto di diagnostica casalinga che abbiamo realizzato si rivela straordinario. Un’altra problematica importante è che durante il lock down c’è stato un incremento degli abusi domestici perché c’era l’impossibilità delle persone lgbt di essere distanti dalle persone violente. Si sono rivolte a noi tre persone: una cacciata dalla famiglia e due che subivano violenza domestica. Ora stiamo riprogettando il sistema di aiuto. Il problema fondamentale è quello del collocamento: non esistono strutture di riferimento per accogliere le persone vittime di violenza e per seguire le persone in modo chiaro e continuativo. Durante il primo lock down il Comune aveva adibito degli hotel, adesso bisogna trovare una nuova soluzione. Noi stiamo sollecitando. Abbiamo presentato un progetto per una casa per lgbt che ci darebbe la possibilità di avere uno spazio per collocare vittime di violenza e gestire il reinserimento sociale anche di persone che sono in carcere e in questo modo potrebbero avere pene alternative. Attualmente ce ne sono tre a Poggioreale che avrebbero diritto alla pena da scontare fuori del carcere, ma non hanno uno spazio proprio”.

Un’altra problematica che si sta presentando durante la pandemia è quella economica. Se già è difficile l’inserimento lavorativo di persone lgbt ancora di più lo è in questa crisi economica. Per questo durante il lock down la Pride Vesuvio Rainbow (https://www.pridevesuvio.it/2020/05/08/vesuvio-pride-conclusa-la-prima-parte-della-raccolta-fondi-pronti-80-pacchi-alimentari-per-il-territorio-continuate-a-donare/

si è attivata per la distribuzione delle spese alle persone transessuali e il sostegno alle sex workers che lavorando a nero non percepiscono nessun aiuto.

“Il lavoro manca totalmente, questo tocca le persone che già vivono ai margini sociali e vengono intercettate come diverse e precluse al mondo dell’occupazione. Il corpo è il punto cruciale: tanto più ti avvicini ad una visione binaria uomo-donna tanto più sei compreso dal mondo del lavoro. In particolare le donne prostitute che vivono un grave disagio e le persone migranti sono completamente allo sbando”, spiega la presidente di Arcigay Napoli.

Il 20 novembre si celebrerà il Tdor: Transgender Day of Remembrance. Nel mondo sono state 350 le vittime trans solo dal 1 ottobre 2019 al 30 settembre 2020.

“Tante persone nel mondo sono morte senza un nome, escluse da un’identità sociale- conclude Daniela Falanga - . La Pandemia ha tolto gli spazi vitali alle persone trans che sono le più fragili in assoluto: rientrano in un’emergenza sociale drammatica. C’è ancora tantissimo da fare. Al Parlamento è passata la legge contro l’omolesbobitransfobia ora dobbiamo vedere cosa accadrà, speriamo che in Senato non venga stralciata, trasformata o ridimensionata nel modo con cui è stata scritta. Ci sono provvedimenti importanti come il budget agli enti di accoglienza, la possibilità di entrare nelle scuole per compiere azioni sull’omolesbobitrasnfobia. E’ una legge che finalmente parla di tutte le questioni che riguardano anche le persone trans”.

Alessandra del Giudice