Le priorità per i ciechi: istruzione, inserimento lavorativo, anziani e pluriminorati

Mario Mirabile riconfermato presidente della sezione UICI di Napoli

Mario MirabileIl 23 luglio scorso si è insediato il nuovo consiglio sezionale dell’UICI di Napoli che ha visto la riconferma dell’Ufficio di Presidenza che anche per il prossimo quinquennio sarà composto da Mario Mirabile – presidente, Enrico Mosca Vicepresidente e Ciro Taranto – Consigliere delegato. “E’ una soddisfazione, ma anche una nuova sfida quella di guidare la sezione UICI di Napoli per i prossimi 5 anni”, ha dichiarato il neoeletto presidente Mirabile. Insieme a lui indaghiamo quali sono le priorità dell’associazione.

Quali sono state le difficoltà che ha riscontrato in questi anni e quali sono le nuove sfide dell’UICI di Napoli?

L’area metropolitana è una realtà molto complessa che comprende circa 2000 persone tra ciechi e ipovedenti perlopiù ultrasettantenni, i servizi sono molto ridotti E’ stato davvero  molto complesso tutelare i diritti dei disabili visivi nella complessa realtà della Città Metropolitana di Napoli e per il prossimo futuro ci attenderanno sfide che potremmo affrontare soltanto tutti quanti insieme. Istruzione, inserimento lavorativo, anziani e pluriminorati: sono questi i principali temi su cui dovremo lavorare tutti insieme nella consapevolezza che ancora troppi sono i disabili visivi che non riescono a soddisfare a pieno i propri obiettivi a causa di una realtà troppo spesso miope ed indifferente, ma sono più che sicuro che lavorando in squadra, ascoltando le varie esigenze ed istanze,  potenziando i rapporti con le istituzioni e gli altri enti del terzo settore, faremo un buon lavoro. 

L’UICI di Napoli comprende un territorio e una platea molto ampia, qual è il livello dei servizi per ciechi e ipovedenti?

Grazie ai 10 presidi sul territorio è più facile gestire le istanze, ma significa anche interagire con più amministratori. Tra le battaglie che portiamo avanti in modo trasversale c’è quella per evitare le barriere architettoniche. Con un gruppo di lavoro provvediamo a fare interventi di adeguamento della metro, degli edifici, dei mezzi di trasporto. La cosa importante è prevenire il disagio, quindi sarebbe importante che le amministrazioni ci coinvolgessero nella fase progettuale di nuove strade e nuovi edifici e questo non sempre avviene. Talvolta si pensa di favorire ciechi e ipovedenti con un certo tipo di interventi e non è così: penso al progetto di adeguamento del percorso di visita di Pompei con cartellonistica e segnaletica che è costato molti soldi che potevano essere investiti nella formazione di guide specializzate nel “far vedere” Pompei ai ciechi attraverso un buon racconto.  Credo sia molto importante investire nella formazione della guida grazie a “Campania tra le mani. Itinerari inclusivi nei luoghi d’arte”, un progetto che unisce enti culturali e museali ed è finalizzato a far fruire i luoghi d’arte alle persone con disabilità.

Quali sono le esigenze dei bambini ciechi e ipovedenti? Esistono servizi appropriati?

Come è giusto che sia non ci sono più istituti specifici né classi ghetto, d’altra parte la scuola spesso non è pronta per un buon inserimento dei bambini: sono necessari insegnanti di sostegno preparati sulla cecità che costruiscano con loro un percorso personalizzato- ad esempio spesso ai bambini viene preclusa l’attività motoria perché gli insegnanti pensano che possano farsi male, mentre così si nega loro una opportunità importante -, è necessario fornire un supporto psicologico per i genitori che devono innanzitutto elaborare la cecità dei figli e interagire con le istituzioni scolastiche. Infine bisogna predisporre i libri: la Regione Campania stabilisce la convenzione con voucher per la trascrizione dei testi in brail o con caratteri ingrandirti e personalizzati asseconda del problema visuale degli ipovedenti nonché supporti informatici, ma non sempre sono pronti per l’inizio della scuola.

Durante l’estate esistono campi specifici per bambin i ciechi o ipovedenti?

I campi estivi sono un’occasione per insegnare ai bambini a sviluppare le proprie potenzialità e talvolta anche a compiere gesti semplici che non hanno ancora appreso dai genitori come legarsi le scarpe. Grazie alla fondazione Istituto Strachan Rodinò abbiamo organizzato laboratori estivi gratuiti per bambini dai 9 ai 14 anni nei quali cerchiamo di insegnare loro cose che non hanno appreso in famiglia. Tra le attività che abbiamo organizzato c’è la canoa a Posillipo, visite al museo di Pietrarsa, agli Astroni, al Giardino dell’orco, le attività musicali a Villa Fernandez a Portici, il mare a Meta di Sorrento, lo sport a Capodimonte.

Un altro tema annoso è quello dell’inserimento lavorativo. Ci sono miglioramenti in questo campo?

Assolutamente no, le leggi in maniera di assunzioni obbligatorie vengono eluse, l’ispettorato è fermo e non collabora e là dove la Regione non ritiene di voler assumere centralinisti, i piccoli comuni seguono questo cattivo esempio. Al momento c’è un concorso per assumere fisioterapisti ciechi o ipovedenti al Cardarelli, ma intanto al Policlinico Federico II nonostante siano previsti posti nell’organico per ciechi e ipovedenti e sono anni che mancano i centralinisti e non si fanno le assunzioni. L’istituto Colosimo sforna ogni anno centralinisti e operatori socio sanitari, ma sono pochissime le realtà che assumono.

Le persone che diventano cieche nel corso della vita hanno esigenze specifiche? Vengono soddisfatte? 

La persona anziana che diventa cieca ha bisogno di abituarsi a vivere in modo diverso- ad esempio nell’utilizzo dei supporti informatici o nell’autosomministrarsi medicine- e per questo sono necessari corsi di orientamento e mobilità e per l’autonomia personale che non sono previsti e organizzati dalla Regione Campania. Un servizio importante che realizziamo da anni è quello del libro parlato grazie alle registrazioni di libri effettuate da volontari che possono essere richieste da chiunque abbia difficoltà di lettura.

Chi ha diritto ad un sostegno economico?

La legge 138-2002 divide i ciechi e gli ipovedenti in diverse fasce che hanno diritti diversi: il cieco assoluto ha diritto a un’indennità mensile di circa 900 euro, il cieco parziale con visione residua non superiore ad 1/20 ha un’indennità speciale di 300 euro, mentre gli ipovedenti (di livello grave, medio e lieve) con residuo non superiore a 1/10 non hanno diritto a nulla. Ma va considerata anche la situazione dei ciechi pluriminorati che necessitano di un’assistenza continua e strutture dedicate. Attualmente i ciechi pluriminorati per l’accoglienza e la riabilitazione possono andare solo ad Assisi o a Osimo, mente a Napoli abbiamo una struttura enorme e abbandonata, quella del Martuscielli che potrebbe essere utilizzata sia per i ciechi pluriminorati che per realizzare appartamenti per anziani ipovedenti. Scaduto il commissariamento nel 2019 l’ex istituto per ciechi è abbandonato a se stesso con una grave situazione debitoria, ma anche con un patrimonio di 50 milioni di euro che, gestito in modo oculato, potrebbe essere usato per realizzare strutture e servizi per ciechi e ipovedenti.

 Alessandra del Giudice