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venerdì 29 Marzo 2024




Street art sociale: la bellezza rappresentata dai ragazzi di Secondigliano

I fiori del rione: inaugurato il murale dell’educativa territoriale “Oltre la Strada” 

Street art socialeIl Rione dei fiori, a Secondigliano, dai più conosciuto con il nome spregiativo di “Terzo Mondo”, non è solo violenza, abbandono e degrado, ma anche resistenza educativa, solidarietà, partecipazione. Così i ragazzi e gli operatori dell’educativa Territoriale “Oltre la Strada”, gestita dal gruppo di imprese sociali Gesco per il Comune di Napoli, hanno rappresentato il tema della bellezza nell’opera di street art sociale firmata dalla giovane artista Camilla Falsini “I fiori del rione”. Il murale è stato realizzato grazie al coinvolgimento dei bambini, dei ragazzi e di tutti gli abitanti del quartiere, che si sono presi cura e riappropriati di spazi lasciati all’incuria, dopo aver partecipato a laboratori di sensibilizzazione sul tema della bellezza.

L’opera è stata presentata ieri, presso l’istituto Giovanni Pascoli II (via del Cassano) di Secondigliano, alla presenza dell’assessore Roberta Gaeta, con Maurizio Moschetti, presidente della VII Municipalità di Napoli; Monica Marasco, dirigente scolastico dell’istituto Pascoli II; Giacomo Smarrazzo, presidente della cooperativa sociale Era; Maria Rosaria Ciotola, referente area Minori del gruppo di imprese sociali Gesco; Tommaso Russo, coordinatore della educativa territoriale “Oltre la Strada”; Camilla Falsini, artista. Il progetto complessivo - promosso dall’assessorato alle Politiche sociali dell’Amministrazione comunale - coinvolge le 26 educative territoriali della città, per un totale di 1700 ragazzi e circa 300 operatori sociali e arricchisce un percorso educativo già portato avanti dalle singole educative attraverso interventi di riqualificazione urbana.

“Educare al bello significa aprire gli occhi verso qualcosa di diverso da noi che ci arricchisce, che ci amplia gli orizzonti. Significa educare all'ascolto, all'incontro, alla consapevolezza che altro da noi è un arricchimento. E significa coltivare in ognuno la voglia di preservare, custodire, accrescere, emulare ciò che riteniamo bello. Attraverso il tema – valore della bellezza, che fa da sfondo al percorso educativo, si prova a ristabilire i legami fra i ragazzi e l’ambiente circostante e ad aiutarli ad usufruire dei meccanismi esistenti, nonché a favorire il mantenimento di tali legami anche dopo la conclusione dello specifico intervento professionale. All’interno del percorso, un secondo step è stato l’individuazione del luogo attraverso i nomi delle strade e dei cortili interni ispirati ad opere letterarie e cinematografiche e a motivi floreali. Lo stesso Rione, infatti, si chiama Rione dei fiori, pur essendo definito da molti Terzo Mondo”, ha spiegato ieri all’inaugurazione dell’opera di street art sociale Tommaso Russo, coordinatore della educativa territoriale “Oltre la Strada”.

L’intero percorso ha così portato i ragazzi a una riflessione sulla toponomastica del quartiere, sollecitandoli ad una comprensione ed a una ri-significazione affettiva del luogo da loro abitato. La parete per la realizzazione dell’opera muraria è stata individuata nella facciata del Pascoli II, plesso Marta Russo, sita a via della Certosa di Parma. Tale scelta è stata dettata dalla volontà di riqualificare un’area di ingresso del rione e soprattutto di valorizzare la scuola che da sempre impegnata nella sua mission educativa. “L’ultimo passaggio è stato quello di individuare come artista Camilla Falsini, il cui lavoro ci è sembrato meglio rappresentare l’idea di bellezza espressa dai bambini durante i laboratori di sensibilizzazione. La realizzazione dell’opera ha coinvolto tutta la popolazione del rione e i ragazzi dell’educativa ed ha rappresentato un momento di forte coinvolgimento ed entusiasmo fino a spingere l’artista a titolare l’opera La Bellezza- I fiori del rione”, ha detto Tommaso Russo.

“Crediamo che il nostro lavoro educativo non possa prescindere dall’idea di bellezza come opportunità di rigenerazione culturale e sociale: l’arte è un segno lasciato al territorio e alla comunità ed è la traccia del nostro lavoro che da vent’anni perseguiamo”, conclude il coordinatore dell’educativa di Gesco.

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