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venerdì 19 Aprile 2024




Effetto Turistificazione in Campania

turistificazioneL’Otei, Osservatorio Turistico Extralberghiero Italiano, che monitora gli andamenti turistici e della ricettività diffusa ed alternativa ha aperto un focus sulla “turistificazione” della Campania e in particolare sull’effetto Disneyland. 

Fenomeno Disneyland anche in Campania, con rinomate destinazioni turistiche, come le isole del golfo, la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana, visitate ogni giorno da migliaia di escursionisti low cost, che non vogliono rinunciare al “selfie mozzafiato”, preferendo la colazione a sacco o una spesa minima per alimentarsi, opzionando per sistemi di mobilità pubblica, spesso insufficiente, o veicoli a noleggio a basso costo ma con una carente viabilità. E che per pagare meno per il soggiorno, si “accontentano di un’ospitalità in periferia, in territori spesso poco attrezzati e con scarsa cultura dell’accoglienza. Questa la fotografia della turistificazione campana con gli occhi dell’Osservatorio Turistico Extralberghiero Italiano.

“E’ l’effetto di quella globalizzazione e delle nuove tendenze che portali online di prenotazione e compagnie aeree con voli a basso costo, stanno portando in tutta Europa e nel Mondo- dichiara il coordinatore nazionale Agostino Ingenito – Un fenomeno che è destinato a crescere ma che l’Italia e gran parte dell’Europa fanno fatica a reggere e non ancora ad affrontare con politiche adeguate”.  Un’Europa da visitare come un pacchetto integrato e univoco, con visite a città monumentali, panorami e caratteristiche che pare non avere sostanziali differenze rispetto alle considerazioni degli europei, che soprattutto asiatici, americani e dei Paesi emergenti con economie floride, visitano anche in una sola settimana. “E così anche la Campania, con le nostre rinomate bellezze internazionali, seppur arrivata tardi rispetto ad altre regioni, è parte integrante del fenomeno. Emergono dati curiosi dall’indagine eseguite dall’osservatorio, forniti anche dall’Abbac, l’associazione regionale del settore ricettivo extralberghiero che ha analizzato le tendenze dei viaggiatori in strutture ricettive come case vacanze, appartamenti in locazione.  E cosi luoghi non proprio noti per il turismo organizzato e ricettivo come gran parte dell’hinterland napoletano, anche oltre l’area flegrea e vesuviana, figurano tra migliaia di annunci online di portali di prenotazioni. “Curioso fino ad un certo punto – continua Ingenito - Non ci sorprende il “successo” di quartieri di Napoli distanti dal centro come Ponticelli, Bagnoli e dell’area est o Comuni come Casoria, Pomigliano e del nolano o come nel caso del Salernitano, con Battipaglia, Pontecagnano, l’Agro Nocerino, o per i Monti Lattari come Gragnano, Pimonte o per l’area casertana attorno alla Reggia e i siti borbonici. “E’ in atto una trasformazione, nata da un fenomeno sicuramente interessante da un punto di vista economico ma che palesa non poche insidie, con la mancanza di servizi, infrastrutture, abusivismo ricettivo e illegalità – continua Agostino Ingenito – Ci sono anche nuove opportunità per la riqualificazione di tanti immobili, spesso in disuso, garantendo anche soluzioni che tamponino la vasta emorragia dei molti giovani, ma occorre una programmazione che al momento la Campania non ha”. Occorre un piano che tenga conto delle mutate esigenze, di una sinergia che non può prescindere da tavoli di programmazione e accordi tra gli Enti ma che sembrano al momento assai complicati a svolgersi. “Basta guardare alle difficoltà sinanche di dialogo tra gli amministratori e i diversi enti di gestione, come pure non chiara la scelta di difendere i nostri siti Unesco e naturalistici da “assalti” di veicoli, flussi ed altro che rischiano di minare il nostro bene più prezioso e non c’è una governance adeguata. L’auspicio, anche in vista degli Stati Generali del Turismo previsti in settembre a Ravenna, si abbia il tempo di riflettere e decidere in tempi ragionevoli e cogliendo le opportunità delle risorse europee non prima però di aver condiviso un piano e un cronoprogramma sostenibile e concreto”- cosi conclude Ingenito.

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