La violenza taciuta, quando la casa diventa un incubo

violenza donne 9Ha aspettato che il marito andasse a lavoro ed è scappata in cerca di aiuto, trascinandosi dietro le bambine. Si chiude coi carabinieri l’ennesima storia di violenza, di mostri che si celano nelle quattro mura che da posto sicuro e diventano il peggiore degli incubi. Ora lui è stato denunciato, lei e le figlie sono stati affidate ai servizi sociali.

E’ successo a Cardito, nella stessa cittadina teatro del terribile omicidio di pochi giorni fa, quando un uomo ha ucciso a bastonate il figlio della compagna e mandato in ospedale la sorellina di 8 anni. Il bambino si chiamava Giuseppe, aveva 6 anni, la stessa età di Fortuna Loffredo, scaraventata dall’ottavo piano di un palazzone del Parco Verde nel 2014, e 3 anni in più del fratellino di lei, Antonio Giglio, che lo stesso volo senza scampo lo fece un anno prima. Non diventeranno mai grandi, bloccati nelle fotografie che poi hanno invaso i media. Tutti morti, con alle spalle storie di violenze taciute che fanno accapponare la pelle per il tempo di un servizio di telegiornale. Storie dove spesso viene fuori che “tutti sapevano”, ma in cui tutti hanno deciso di sorvolare, sminuire, nicchiare, ignorare. Lasciar perdere, che a volte diventa lasciar morire. La donna di Cardito sarebbe potuta entrare nel novero delle tragedie annunciate, ma fortunatamente è saltata dalla parte di chi ha deciso di denunciare prima che fosse troppo tardi.

“Quando si ha il coraggio di denunciare si finisce con l’essere ancora più esposti alle violenze, ma le vittime devono sapere che le prime iniziative in campo sono proprio quelle volte alla sicurezza”, spiega il spiega il capitano Giuseppe Cortese, alla guida dell’Unità Tutela Minori della Polizia Municipale. Decine, forse centinaia di episodi seguiti ogni anno, in un calderone micidiale di abusi su minori, violenza in famiglia, vittime ridotte in schiavitù. “L’allontanamento dal luogo delle violenze è la prima cosa che viene fatta – continua il capitano - la vittima viene accolta in una struttura dedicata e instradata verso un percorso di supporto con specialisti. E non dobbiamo dimenticare che queste storie non hanno una sola vittima: la donna, ma anche e soprattutto i figli, che potrebbero non superare mai il trauma e in certi casi esserne così segnati da trasformarsi da vittime a carnefici”.

“Bisogna investire sui futuri uomini e sulle future donne, per modificare la concezione che vittime e carnefici hanno di se stessi e degli altri”, aggiunge Luigi Tarallo, responsabile di Il Piccolo Principe, struttura che opera a Napoli Est e che offre supporto e tutela a una cinquantina di ragazzi. “Capita che ci rendiamo conto che certi comportamenti, certi abusi, sono vissuti come se fossero la normalità. Questo è frutto di una idea in cui le donne si ritengono inferiori e gli uomini le considerano una proprietà. Noi seguiamo ragazzini dai 6 ai 14 anni e abbiamo visto che, col tempo, le vittime di abusi sono sempre più piccole. Si deve lavorare su questi ragazzini per far capire loro che hanno diritto a essere rispettati, costruire quell’autostima che, per condizioni familiari o per contesto sociale, non hanno”.

 “È un settore estremamente delicato – spiega l’assessore comunale Alessandra Clemente – dove si deve investire sull’educazione ai sentimenti, per la prevenzione, e sulle professionalità in grado di fornire adeguato supporto alle vittime. Come Comune di Napoli abbiamo deciso di percorrere entrambe le strade, promuovendo incontri nelle scuole e potenziando le professionalità all’interno delle forze dell’ordine, nel nostro caso con l’Unità Tutela Minori della Municipale, e creando una rete con gli specialisti (assistenti sociali, medici e anche comunità scolastica). Creare un punto di incontro è fondamentale, e per questo motivo abbiamo aperto la Stanza dell’Ascolto, in via Alessandro Poerio, 21, nella sede dell’Unità Operativa. È un luogo dove chi ha bisogno di aiuto può ricevere adeguato supporto; senza obbligo di denuncia, ma per cominciare rompendo la solitudine”.

Nico Falco