29 ottobre, Giornata mondiale dell’Ictus: parola chiave prevenzione

anzianaL’Ictus cerebrale è tra le prime tre cause di morte e la prima causa di disabilità nell’adulto, con un pesante impatto sociale e familiare.In Europa nel 2015 i costi stimati per la sola assistenza sanitaria diretta all’Ictus sono di circa 20 miliardi di euro, mentre i costi indiretti - assistenza informale della famiglia e degli amici, perdita di produttività causata dalla patologia o dalla morte - nell’ordine di altri 25 miliardi di euro.

I dati in Campania

I dati rielaborati dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICe onlus Campania) che riguardano la Campania ci dicono che, sui circa 10.000 pazienti con ictus ischemico che si verificano ogni anno in regione, la mortalità - in assenza di interventi urgenti– è pari a 850 casi. Ancora troppo alta perché, se trattati quei casi, la mortalità scenderebbe a 550 casi. Sono stati circa 3000 i decessi che si potevano evitare nella nostra regione negli ultimi 10 anni, secondo le stime fornite dall’organizzazione. Così come avremmo un numero molto minore di persone disabili se la malattia fosse stata presa in tempo senza compromettere l’indipendenza dei pazienti (in 10 anni avremmo potuto evitare 7000 nuovi disabili). Questo solo per fare qualche esempio di come la situazione potrebbe cambiare se anche da noi attivassero le Stroke Unit, ovvero i Centri di Urgenza Ictus, questi numeri avrebbero una riduzione molto significativa.

L’appello dell’associazione ALICe

È su questo fronte che l’associazione ALICe, guidata dal dottore Peppe Russo, si batte da anni. Il proclama della “World Stroke Organization”, del resto, ribadisce che: “Le Stroke Unit hanno da lungo tempo dimostrato il loro valore”, rivelando la capacità di ridurre la mortalità del 3% e la dipendenza del 5%. In Campania, laddove ogni anno si verificano circa 9000 nuovi casi di ictus ischemico e 3000 ictus emorragici e la mortalità per ictus risulta essere la più alta d’Italia (18 vs. 13/10.000 abitanti), non è stata invece ancora realizzata la Rete delle “Stroke Unit”. Il ritardo accumulato negli ultimi dieci anni nelle attuazione della Rete Tempo Dipendente per l’Ictus potrebbe aver favorito “mortalità e disabilità evitabile” ed incremento dei costi a lungo termine.

“L’assistenza oggi erogata ai pazienti ictati, nonostante la tenacia di tanti operatori sanitari ed alcune meritorie iniziativa di singole Aziende Ospedaliere, è insufficiente per poter colmare l’enorme divario assistenziale esistente tra la Campania e le altre regioni del nostro paese”, dice il dottor Russo. Il Comitato Scientifico dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICe onlus Campania), in occasione della giornata di riflessione planetaria sullo stato dell’assistenza all’ictus del prossimo 29 ottobre, lancia un appello affinché si possa dare inizio alla concreta attuazione del Piano Ospedaliero (Rete Regionale delle Stroke Unit e Centri di Riferimento per l’ESA), così come al decreto 23 per il Percorso riabilitativo unico integrato. “L’auspicabile istituzione di una “task-force” per l’emergenza ictus presso gli organi regionali preposti, nonché di un osservatorio regionale per le malattie cerebro-vascolari, potrebbe essere l’occasione per mettere in campo competenze e professionalità a favore del benessere dei cittadini campani”, conclude.

Le giornate di prevenzione

Come negli anni scorsi, in partnership con l’AO Antonio Cardarelli di Napoli, sabato 3 novembre dalle 9 alle 15, presso la Palazzina M, per sensibilizzare alla prevenzione e ai rischi della malattia, ALICe organizza l’iniziativa “Ospedale Porte Aperte” per la valutazione del rischio Ictus.

Referenti: Dott. Giuseppe Russo - Dott. Vincenzo Andreone; info@alicecampania.it - 335 5302210 - 339 4547729