Il Consiglio Regionale deve ascoltarci: l'appello delle associazioni a diritto delle persone con disabilità

question mark 2492009 1280Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Fiadda Onlus e  Fish Campania su diritti di perone con disabilità.

APPELLO AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA:

SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ SI LEGIFERI

SENZA DIVIDERE LE FAMIGLIE E LE ASSOCIAZIONI

L’approvazione del testo di legge sul linguaggio dei segni da parte del Consiglio Regionale della Campania per riconoscerlo come una lingua ufficiale della “comunità sorda” è un atto sulla quale più volte noi, persone con disabilità uditiva e famiglie assieme alla Fiadda Onlus e alla Fish Campania, abbiamo chiesto invano di costruire un percorso condiviso nell’ambito delle politiche sulla disabilità; le nostre motivazioni partono dal presupposto che la disabilità in generale, e quella sensoriale/uditiva nello specifico, meritano un diverso impianto di azioni, che tutelino tutte le persone a partire dagli interventi precoci e dalla prevenzione, finalizzati all’autonomia e indipendenza delle stesse persone, superando logiche assistenzialistiche.

Ci saremmo aspettati che venissero se non accolte, almeno evidenziate alcune nostre riflessioni se non addirittura fatte pervenire delle risposte formali; nulla di tutto questo è avvenuto creando un pericoloso precedente che allarma non solo la Fiadda Onlus territoriale ma tutte le associazioni federate alla Fish Campania. Un precedente sulla quale noi critichiamo il Consiglio Regionale per non aver favorito la ricerca di un terreno comune nella quale dare risposte alle persone, alle famiglie e alle organizzazioni di rappresentanza, scegliendo la strada di una risposta parziale e di conseguenza dividendo il mondo della disabilità.

Prima che le nostre parole vengano strumentalizzate, sottolineiamo che le azioni dei singoli consiglieri, delle associazioni (siano esse di persone con disabilità e/o di interpreti del lis), e delle persone singole a favore dell’impianto normativo sul lis meritano il rispetto da parte di tutti certi che siano nati con il solerte e preciso proposito di occuparsi dei diritti delle persone con disabilità uditiva.

Per le ragioni in premessa pretendiamo che il Consiglio Regionale riconosca la necessità di affrontare tutti i nodi irrisolti a partire dalle difformità sui percorsi di riabilitazione logopedica (e non solo), sui Lea, sui tempi di attesa per l’implantologia cocleare, sulla qualità della protesizzazione, sulla formazione del personale a vario titolo coinvolto nella scelta delle persone per il percorso oralista, sui rischi degli stereotipi soprattutto nel mondo del lavoro e della conoscenza e così via.

Noi crediamo che la strada migliore da percorrere sia quella della Carta Costituzionale, quella della storia del nostro Paese che ha scelto di superare le scuole speciali qual erano gli istituti per i sordomuti e di praticare l’inclusione delle persone senza etichette. Attendiamo fiduciosi di un riscontro da parte del Consiglio stesso, con la consapevolezza che il tema riguarda tutta la società, non solo le persone con disabilità.