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venerdì 19 Aprile 2024




Rom, la comunità di Gianturco di nuovo sotto attacco

presidio romDopo la vicenda dei rom di Scampia, ora la comunità rom di Gianturco è di nuovo sotto attacco con una minaccia di sgombero senza alcuna soluzione alternativa. A distanza di appena un anno, 250 persone, bambini, giovani, anziani, famiglie intere, rischiano di trovarsi ancora una volta per strada senza la possibilità di una sistemazione dignitosa.

Lo denuncia l’associazione Chi rom e chi no, che ieri ha organizzato un presidio sotto Palazzo San Giacomo per chiedere il rispetto dei diritti di queste persone, cittadini italiani e napoletani, stanziali ormai da decenni.

L’assemblea di rom e movimenti ha atteso inutilmente di incontrare un rappresentante della Giunta comunale per avere notizie riguardanti lo sgombero dell’ex area “Idrosint” di proprietà comunale a Gianturco (previsto per il 1 luglio), dove vivono circa 250 persone, in prevalenza minori. Nulla di fatto, quindi, per la delegazione, che non solo non è stata ricevuta ma non avuto nemmeno una convocazione a nuova data da destinarsi.

“Chiediamo che la città si interroghi sul paradosso a cui abbiamo assistito ieri: mentre nella sala giunta si svolgeva un incontro indetto dal Comune di Napoli dal titolo ‘Terra! #portiaperti’, sul tema accoglienza e migrazioni, il presidio pro rom restava fuori dal portone chiuso di palazzo San Giacomo. Nonostante l’incursione di padre Alex Zanotelli durante l'incontro, nessun segnale di apertura, attenzione e confronto viene dal palazzo, dal terzo settore e dalle associazioni sedute intorno al tavolo. Uno sguardo a dir poco strabico e miope che vede la necessità condivisa di aprire porti ai migranti ma non di schierarsi contro uno sgombero imminente che viola i diritti umani”, hanno scritto in una nota le associazioni.

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