“Ritratti abusivi”: il Cinema dei diritti umani a Poggioreale

film 1Il Cineforum dalle gambe lunghe 2018 fa tappa a Poggioreale, Napoli, presso la sede del gruppo di imprese sociali Gesco, in via Vicinale S. Maria del Pianto 61, Complesso Inail, Torre 1, Napoli. La rassegna dedicata ai film sociali, promossa da Maurizio Del Bufalo, porta nella periferia est della città il documentario di Romano Montesarchio “Ritratti abusivi”.

Il film verrà proiettato presso la sede del gruppo Gesco (via Vicinale S. Maria del Pianto 61, Complesso Inail, Torre 1, 9 piano Napoli) giovedì 7 giugno alle 16. Alla proiezione seguirà un dibattito sull’esperienza raccontata nella pellicola prodotta nel 2013 da Gaetano Di Vaio (Figli del Bronx) con Rai Cinema e coprodotta da Minerva Pictures. Insieme al regista Romano Montesarchio, interverranno: Alessandro Buffardi, referente dell’Associazione Jerry E. Masslo; Maurizio Del Bufalo e Giovanni Carbone, rispettivamente ideatore e coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli; Sergio D’Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco.

L’appuntamento chiude il Cineforum dalle gambe lunghe 2018, promosso dal Festival del Cinema dei diritti umani di Napoli, che sta girando i luoghi deputati all’agire sociale della città, coinvolgendo chi si occupa di diritti umani, raccogliendo consensi e apprezzamenti per la sua formula originale. Una opportunità di riflessione di respiro internazionale che sperimenta con successo il valore del cinema come linguaggio universale di denuncia e di lotta, in vista del Festival vero e proprio che si terrà in città, come di consueto, a novembre.

“Ritratti abusivi” è il racconto realistico di un periferia italiana e dei sui surreali abitanti, la comunità abusiva del Parco Saraceno, a Castel Volturno. Come rinchiusi in un luogo infinitamente degradato e senza tempo, da almeno dieci anni, gli abitanti abusivi del parco attendono alla propria vita tra miserie e illegalità, sospesi tra violenze quotidiane e il sogno di una vita normale. Ma il destino del parco è segnato. Nell’arco di qualche anno verrà abbattuto per far posto ad un enorme porto turistico, simbolo del rilancio del territorio. Come un ritratto corale e grottesco composto dai volti e dalle parole degli abitanti, il film segue le vicende e l’umanità di questa comunità estrema e dimenticata che non ha altro posto dove vivere se non questo piccolo luogo abusivo del Sud Italia.