Addio a Luigi Necco!

Luigi NeccoEra il volto di “90° minuto” nell’epoca di Maradona e, nel corso della sua lunga carriera, fu anche gambizzato dalla camorra per avere denunciato i rapporti con i clan di un presidente di calcio. Ci lascia all’età di 84 anni Luigi Necco, per tutti  Gigi, di cui sono indimenticabili i collegamenti dallo stadio San Paolo a fine partita, circondato dai tifosi partenopei, nell’epoca d’oro del Napoli.

Il giornalista, telecronista sportivo, scrittore ed esperto d’arte, si è spento all’ospedale Cardarelli per una grave insufficienza respiratoria. In queste ore non si contano gli omaggi di amici e colleghi al “maestro”, che ha fatto la storia del giornalismo italiano.

Nel corso delle sue telecronache ha coniato espressioni come “Milano chiama, Napoli risponde” che l'hanno reso famoso. Verrà ricordato anche per un'altra battuta su un goal di mano di Maradona  all'Inghilterra (Città del Messico, 1986) La mano de Dios o la cabeza de Maradona (La mano di Dio o la testa di Maradona), a cui Diego rispose Las dos (Tutt'e due). Ma Necco non era solo esperto di calcio, era anche archeologo, giornalista di approfondimento. Nel 1992 ha condotto la trasmissione culturale Parlato semplice; nel 1997 ha tenuto le redini per qualche mese, subito dopo l’abbandono di Antonio Lubrano, del programma Mi manda Raitre. Nel 2005 passa a Canale 5, dove cura le dirette dai campi di calcio per Buona Domenica. Da pensionato, continuò a lavorare: conduceva su un’emittente locale, il programma televisivo L'emigrante, cronaca quotidiana di fatti e misfatti napoletani.

Ecco il ricordo del collega Ivan Zazzaroni su Twitter: “È morto Luigi Necco che è stato molto più di quello di 90° minuto da Napoli. Un giornalista che sapeva raccontare, uno scrittore raffinato, un archeologo. Per certi versi anche un antropologo. Un uomo di passioni e cultura. Aveva 84 anni e una voce corposa, riconoscibilissima”.Inizio modulo

“Con Luigi Necco muore un maestro del giornalismo napoletano. Indimenticabile, nei miei anni di gioventù, la sua inconfondibile voce a 90° minuto, sempre puntuale e pungente. Giornalista d'inchiesta e capace di approfondimenti originali, sempre da pungolo per tutti. Con Lui ho avuto un rapporto autentico, di stima e di affetto reciproci, gli ho sempre voluto bene anche quando capitava che non ne condividevo le analisi sulla Città. Con Luigi Necco se ne va un pezzo storico del giornalismo di Napoli. Un forte abbraccio personale alla famiglia ed al mondo dei giornalisti ai quali anche Necco, da pensatore libero, non risparmiava critiche. Ci resterà il ricordo della sua arguzia, della sua ironia e della sua straordinaria competenza sportiva ed archeologica. L’amministrazione comunale, a mio nome, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di un napoletano vero, autentico, legato alla nostra terra da un profondo amore” è il messaggio di cordoglio del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

“Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di Luigi Necco, maestro di giornalismo e interprete dell’impegno civile per il Sud attraverso la sua grande cultura, la sua grande umanità, in simbiosi con Napoli e i napoletani. Ne ricordiamo l’intelligenza e l’ironia, la capacità di interpretare i sentimenti più autentici dei tifosi e dei cittadini, sempre con garbo, leggerezza e passione civile”, dichiara anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Oggi Napoli (e non solo) piange una voce importante del giornalismo italiano.

Addio Gigi!