No al bullismo e al cyberbullismo!

«Il bullo così come la vittima è un soggetto che vive un disagio esistenziale ed entrambi quindi hanno bisogno di esseri aiutati»

bullismo convegnoSono le parole forti di Cesare Romano, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Campania, durante il convegno regionale sul bullismo e cyberbullismo e che indicano tutta la vulnerabilità del ruolo di chi assume un comportamento di sopraffazione sui più deboli in ambito scolastico.

All’incontro, promosso dall’associazione Social Skills e tenutosi al Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova, sono intervenuti numerosi esperti del settore e rappresentanti istituzionali dinanzi ad un pubblico composto da docenti, dirigenti scolastici e studenti per parlare delle tecniche di prevenzione, contrasto, e intervento su queste due piaghe sociali del nostro tempo sotto il profilo legale, socio-psico-pedagogico e formativo. Sulla scorta  della recente normativa sul cyberbullismo da parte del Ministero dell’Istruzione parte il progetto “Fuori e dentro la rete” dell’associazione Social Skills. Dei tour organizzati durante tutto l’anno nelle scuole della Campania (già 150 di queste hanno dato adesione e ce ne saranno altre) con il compito di sensibilizzare il corpo docenti e non  mediante seminari gratuiti condotti da professionisti e che sono indirizzati agli alunni delle scuole medie e dei primi due anni di superiori.

Oggigiorno il bullismo è un fenomeno complesso e molto diffuso, difficile da arginare tanto è vero che l’indagine realizzata dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Campania risuona come un vero e proprio grido di allarme a cui bisogna subito porre rimedio: in un anno, nel 2016-2017, si sono riscontrati 616 casi di bullismo in Campania su un campione del 22% delle scuole di qualsiasi ordine e grado del territorio. Inoltre se si facesse una proiezione sul 100% delle scuole i casi ammonterebbero a circa 3000. Cifre impietose da cui emerge un quadro inquietante e che inducono tutti i cittadini ad una profonda riflessione: si invoca, tout court, a gran voce una proficua collaborazione tra gli insegnanti con il coinvolgimento attivo delle famiglie al fine di contrastare con efficacia il fenomeno del bullismo. Inoltre a loro spetta il compito di promuovere e tramandare ai ragazzi una cultura improntata sulla diffusione di valori positivi quali l’educazione e il rispetto delle persone. Parimenti gli insegnanti devono sollecitare gli studenti a denunciare in qualsivoglia momento i casi di bullismo onde evitare conseguenze perniciose.

Sempre secondo Cesare Romano «queste azioni di prevaricazione sono figlie del degrado: tutto è correlato alla mancanza di un Piano Marshall per le periferie degradate e i quartieri a rischio. Ci vorrebbe un tavolo interistituzionale permanente con le Istituzioni, la società civile e gli addetti ai lavori per aprire una fase di confronto e dialogo sul tema». Per chi non lo sapesse esiste da ben 3 anni un manuale realizzato da Cesare Romano con l’Istituto di Psicoterapia relazionale: si tratta della “Guida all’osservazione” che si può rivelare utile ai docenti e genitori per leggere in anticipo i disagi minorili derivanti da abusi e sopraffazioni.

Il neuropsichiatra infantile del Fatebenefratelli di Napoli Alessandro Frolli distingue «il bullismo in due parti: maschile e femminile. Il primo è caratterizzato da atti di violenza diretta nei confronti della vittima e quindi è più semplice da identificare. Il secondo è tipicamente indiretto dal momento che le donne si servono esclusivamente della violenza psicologica per emarginare i più deboli». Così si scopre a onor del vero che la vittima che entra nella ragnatela del bullo presenta caratteristiche peculiari: ha un temperamento remissivo, altre volte accomodante e si isola. Il bullo spesso rivedendo nella vittima le caratteristiche della propria vulnerabilità cerca di esorcizzarle creando sin da subito grattacapi al bulizzato.

Per Annamaria Schiano, presidente del Centro di Ricerca Pedagogica (CE.RI.PE), un ente di formazione dei docenti e dirigenti scolastici accreditato dal Ministero dell’Istruzione, «la cittadinanza digitale è importante nella prevenzione al cyberbullismo. Dobbiamo costruire l’identità dei nostri ragazzi: un giovane sicuro di sé non sarà mai bullo perché non avrà mai bisogno di dimostrare nulla agli altri».

Alessio Bocchetti

Simona D'Agostino, pedagogista, vicepresidente di Social Skills, interviene al convegno regionale "Bullismo e cyberbullismo. Strategie di intervento e prevenzione" (Napoli, venerdì 26 gennaio 2018)

Cesare Romano, Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Campania, al convegno regionale "Bullismo e cyberbullismo. Strategie di intervento e prevenzione" (Napoli, venerdì 26 gennaio 2018).

Alessandro Frolli, neuropsichiatra infantile dell'Ospedale Buonconsiglio Fatebenefratelli, al convegno regionale "Bullismo e cyberbullismo. Strategie di intervento e prevenzione" (Napoli, venerdì 26 gennaio 2018).

Professoressa Annamaria Schiano, dirigente superiore Miur Staff Indicazioni nazionali USR Campania, presidente Ce.Ri.Pe, al convegno regionale "Bullismo e cyberbullismo. Strategie di intervento e prevenzione" (Napoli, venerdì 26 gennaio 2018).