Quando il gioco si fa serio

20171212 101811Quando il gioco si fa serio” ovvero quando il gioco conduce a gravi ricadute sulla vita delle persone, sull’economia, sulla salute, sulle relazioni sociali e familiari.

Per indagare a 360 gradi il gioco d’azzardo il CSV Napoli, centro di servizio per il volontariato, in collaborazione con il Comune di Napoli e CNCA (Coordinamento nazionale comunità d'accoglienza) Campania, ha promosso e organizzato una giornata di studio dalla quale è emerso un quadro impietoso del fenomeno e la necessità di promuovere di politiche pubbliche e azioni concrete che rendano le persone e le comunità consapevoli dei rischi del gioco.

L’evento che si è tenuto martedì 12 dicembre p.v. nella sala consiliare del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli, con un serious game e una tavola rotonda, ha visto l’intervento di cittadini, operatori sociali e sanitari del pubblico e del privato, rappresentati del Terzo settore e amministratori pubblici nonché ex giocatori e parenti di persone che sono usciti dalla dipendenza, seppure con grande fatica.

Dopo i saluti del direttore del Csv Napoli Giovanna De Rosa, Tommaso, tabaccaio del Rione sanità, ha raccontato di aver rinunciato alle slot nel suo negozio, dopo aver verificato la drammaticità dell’esperienza, con clienti sempre più ossessionati ed un clima ostile. Pasquale Calemme, presidente di Cnca Campania, che ha coordinato la parte iniziale dell’incontro ha dato la parola anche all’assessore alle attività economiche Enrico Panini, al sociologo e presidente di Alea (associazione per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio) Maurizio Fiasco e a Filippo Torrigiani, consulente della commissione parlamentare antimafia per i temi del gioco d'azzardo. Torrigiani ha elencato una serie di cifre inquietanti: in tutto il mondo il giro di affari del gioco d’azzardo è di 470 miliardi di dollari, pari al pil della Russia. In Italia le perdite dei giocatori d’azzardo ammontano a 19 miliardi di euro. In tutto il Paese ci sono 200 sale bingo e 308 mila slot machine (più dei posti letto della sanità pubblica, tanto per fare un esempio). Torrigiani ha anche sottolineato il coinvolgimento della criminalità organizzata. Alla tavola rotonda conclusiva, coordinata dall’assistente sociale del Comune di Piano di Sorrento Gennaro Izzo hanno partecipato Biagio Zanfardino, rappresentante dell'unità operativa dirigenziale U.O.D. interventi socio-sanitari Regione Campania Stefano Vecchio (direttore unità operativa complessa dipendenze Asl Napoli 1 Centro), Roberta Gaeta (assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli), Gianvincenzo Nicodemo (consigliere CSV Napoli). Da Nicodemo, come dagli altri relatori, l’invito a considerare l’evento come un punto di partenza e a far confrontare ancora esperti, esponenti del volontariato e delle istituzioni con la finalità di favorire la promozione di politiche pubbliche e azioni concrete che rendano le persone e le comunità consapevoli dei rischi del fenomeno.