| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Giovedì 28 Marzo 2024




La Campania all’avanguardia con la TAVI

tavi

La Regione Campania si conferma sempre più all’avanguardia nel campo dell’interventistica vascolare. Crescono a dismisura gli interventi di TAVI, procedure cardiochirurgiche mediante le quali è possibile applicare protesi cardiache in sostituzione delle valvole aortiche compromesse dalla malattia stenotica (restringimento)  senza dover fermare l’attività del cuore.

Nella fattispecie le valvole aortiche si sostituiscono con l’introduzione di un catetere e questa operazione dà sempre più speranze ai malati di stenosi aortica degenerativa.

Questa patologia colpisce principalmente i soggetti anziani: infatti dopo i 70 anni, la malattia ha una prevalenza del 5%. Nella nostra regione circa 4000 pazienti soffrono di questa patologia, 1000 dei quali andrebbero trattati con questo intervento. La stenosi aortica degenerativa provoca un graduale indebolimento del muscolo cardiaco con conseguente insufficienza cardiaca e contemporaneamente aumenta il rischio di morte improvvisa se il paziente non riceve un trattamento adeguato. Si stima che la mortalità è del 30% per anno dall’inizio dei sintomi, addirittura leggermente superiore rispetto al tasso di mortalità causato dal cancro al polmone. «Non esistono terapie farmacologiche in grado di migliorare la sopravvivenza di questi pazienti; l’unica terapia efficace è la sostituzione della valvola malfunzionante  – afferma Arturo Giordano, direttore del reparto di Interventistica Cardiovascolare del Presidio Ospedaliero Pineta Grande di Castelvolturno - Per oltre 30 anni e fino al 2007, l’unica opzione valida per la sostituzione delle valvole era l’intervento chirurgico a cuore aperto. Ma molti pazienti erano inoperabili o ad altissimo rischio in quanto anziani e quindi molto spesso affetti da comorbidità. Dal 2007 la rivoluzione è arrivata con la TAVI, (impianto della valvola aortica transcatetere), un intervento che si esegue senza l’apertura del torace, senza fermare il cuore e senza l’utilizzo della macchina cuore-polmone. La nuova valvola, infatti, viene “trasportata” al cuore grazie a un catetere inserito nell’arteria femorale. Attraverso un foro all’inguine senza incisione, la valvola viene prima compressa e poi rilasciata una volta arrivata  al livello della valvola malata».

La grande novità del 2017 è la nuova valvola fuori misura conosciuta dagli addetti ai lavori come EVR 34.  E’ prodotta da Medtronic e sperimentata dal dottor Giordano per la prima volta al Presidio Ospedaliero Pineta Grande di Castelvolturno. L’innovazione consiste nell’inserire  in un catetere di meno di 6 millimetri una valvola che una volta rilasciata raggiunge 34 millimetri di diametro.  Queste dimensioni consentono  di dare nuove speranze a quanti erano esclusi dalla TAVI perché anatomicamente non trattabili con le protesi in commercio. «I pazienti che fino ad oggi erano quindi destinati a morte quasi certa erano il 10% dei  1000 che annualmente necessitano di questo intervento – continua Giordano - Per cui possiamo dire di aver “recuperato” a nuova vita almeno 100  pazienti l’anno. E’ stato accertato inoltre che i migliori risultati si ottengono in centri che hanno eseguito più di 200 interventi l’anno e la nostra esperienza, di circa  600  interventi l’anno effettuati da me e dal mio gruppo composto dal dottor Paolo Ferraro, Nicola Corcione, Stefano Messina, Gennaro Maresca e Giuseppe Biondi Zoccai, ci ha permesso di essere i primi a poter utilizzare questa nuova protesi per i pazienti campani e per quanti afferiscono al nostro centro da fuori regione». 

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale