Una medaglia da Paky

PakyPaky è un bambino di 5 anni, dolce e spontaneo che riscuote enorme affetto dovunque vada. Fin qui tutto normale se non fosse però che è affetto da “idrocefalo post emorragico”, una rara patologia che non gli consente di vivere come fanno i suoi coetanei perché non cammina se non col sostegno di qualche suo familiare.

Per questa malattia invalidante Paky ha bisogno di cure ed assistenza peculiari che non sono garantite in Italia ma solo a Barcellona a causa del nostro sistema sanitario nazionale che non le prevede. A questa situazione esasperante si aggiunge anche che in terra catalana le spese per cercare di guarirlo sono estremamente onerose:«Abbiamo pagato 4.500 euro solo per l’intervento – afferma con grande sconforto la nonna Giuseppina in merito all’ operazione subita dal nipote a maggio – al di fuori delle spese di viaggio. Inoltre le terapie che ci sono a Barcellona costano 850 euro a settimana».

Paky 2

Per favorire le cure mediche del bambino in Spagna è stato promosso “Una medaglia da Paky”, l’evento di solidarietà, patrocinato dal Comune di Napoli, e organizzato dalle associazioni “San Pietro Giovani” e “Città senza periferie” col contributo della parrocchia “Santissima Addolorata alla Stadera”al fine di raccogliere fondi. Alcuni componenti della comunità cattolica si sono occupati di registrare le donazioni. A questo scopo sabato si è giocata una partita amichevole presso il Real Poggio di via Comunale Selva Cafaro 60, il cui fischio d’inizio lo ha dato Paky. Proprio lui, il protagonista indiscusso della giornata che ha emozionato tutti i presenti quando ha calciato il pallone verso la porta aiutato dal padre che lo sorreggeva. A fine match i partecipanti hanno ricevuto medaglie e coppe. Il calcio ha dimostrato ancora una volta di essere uno sport che unisce e non divide, a maggior ragione se si scende in campo per una causa nobile come questa.

Paky nonostante le indicibili sofferenze che sopporta il suo corpo, dovute in parte anche alla nascita prematura, è un bambino che dona luce a chi lo circonda. La sua testimonianza più grande è che vive e lotta ogni giorno contro questo male oscuro. Giuseppe Carderopoli, il padre di Paky, era visibilmente emozionato per la solidarietà mostrata da diversi abitanti della zona ma al contempo rattristato di non poter sovvertire il destino del proprio figlio che lo avrebbe voluto vedere sicuramente giocare sul campo di calcio come un bambino normale.

La vita ci insegna a camminare a piccoli passi ed è quello che ci auguriamo possa fare al più presto possibile Paky, dal cuore grande e tenero.

Alessio Bocchetti