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venerdì 19 Aprile 2024




Quello che (alle mamme) non dicono

mamma figlioNegli anni Duemila essere mamma significa anche districarsi nella giungla della burocrazia, informarsi sulla rete di servizi e opportunità per l’infanzia presenti sul territorio, cercare di capirci qualcosa di leggi per far valere i propri diritti e rispettare i propri doveri, soprattutto se la mamma è una mamma lavoratrice.

Per fortuna, oggi la rete ci viene in aiuto e le informazioni sulle possibili misure che le neomamme hanno a disposizione circolano più facilmente. Così, basta una rapida panoramica sul web per rendersi conto che esistono una serie di “benefici” varati - e riconfermati in questi anni dai vari Governi che si sono alternati alla guida del Paese – che le neomamme e/o i neogenitori possono richiedere con la nascita di un figlio.

Ricordiamo il bonus bebè (previsto per ogni figlio nato o adottato tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017), concesso a condizione che il nucleo familiare che lo richiede sia in una situazione economica corrispondente ad un valore ISEE non superiore ai 25.000 euro annui. Mentre è di queste ore la notizia che la legge di Bilancio 2017 ha introdotto il bonus mamme domani, ovvero un contributo di 800 euro destinato alle donne al settimo mese di gravidanza, per aiutarle a far fronte alle spese necessarie prima della nascita del figlio.

E ancora, c’è il bonus da 1000 euro per il pagamento delle rette degli asili nido, riservato a tutti i genitori di figli con età compresa tra 0 e 3 anni che potrà essere percepito per un massimo di 3 anni. Quest’ultimo, da non confondere con il voucher asili nido o babysitting, che offre la possibilità alla madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati (asili nido o babysitter, appunto) per un massimo di sei mesi. Prorogato per l’anno 2016, questo beneficio spetta alle lavoratrici dipendenti (di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro), alle lavoratrici iscritte alla gestione separata (comprese le libere professioniste), alle lavoratrici autonome o imprenditrici.

Tutti dettagli che si trovano, spiegati bene, sul sito istituzionale dell’Inps, da cui però non emerge che alcuni di questi bonus, a ben guardare, esistono solo sulla carta. Ecco un esempio pratico: per il voucher asili nido o babysitting, il problema è che i fondi risultano “bloccati” per alcune delle categorie di mamme a cui si rivolge il beneficio, in primis le lavoratrici dipendenti, vale a dire proprio le principali destinatarie della misura. Come dicevamo, non c’è scritto sul sito dell’Inps, ma basta fare una telefonata al Contact Center 803164 (anzi più di una, sperando di parlare con una persona competente) per scoprirlo. Se non si incappa direttamente in un disservizio on line, per così dire (perché tutte le domande di cui stiamo parlando si caricano direttamente sulla piattaforma dell’Inps), per cui la domanda non può essere completata e inoltrata. Insomma, non tutti i bonus sono per tutti.

Bisogna poi stare attenti: di solito, le misure non sono cumulabili tra di loro. Ad esempio, il buono asilo nido non è cumulabile con il bonus previsto per il servizio di baby sitting, prorogato anche per il 2017. Che, a sua volta, non può essere fruibile se la mamma richiede il congedo parentale (ovvero il diritto che spetta sia alla madre che al padre di godere di un periodo di dieci mesi di astensione dal lavoro, da ripartire tra i due genitori e fruire nei primi dodici anni di vita).

Insomma, la parola chiave è sempre informazione: informasi sui bonus, verificare che ci siano tutte le condizioni di accesso alla misura per cui si vuole fare domanda, chiedere e confrontarsi con chi è un po’ più esperto e con le altre mamme sulle opportunità del territorio. Informarsi, informarsi, informarsi: una regola d’oro da applicare un po’ a tutto il pianeta bimbi.

Per maggiori informazioni: www.inps.it

Maria Nocerino

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