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venerdì 29 Marzo 2024




#25 novembre. Nasce l’Osservatorio itinerante di Federsociale e Confcommercio

violenza donne noNasce l'osservatorio antiviolenza sulle donne, promosso da Federsociale, Terziario donna e Giovani Imprenditori di Confcommercio Napoli. Sono sportelli itineranti che saranno attivati all'interno di aziende e nelle sedi territoriali di Federsociale e Confcomercio. Lo sportello offrirà assistenza psicologia, medica e legale alle donne vittime di violenza che ne faranno richiesta.

"Il luogo di lavoro spesso è il primo posto dove le donne si sfogano - ha detto Salvatore Isaia, presidente di Federsociale - L'associazione ha intenzione di costituirsi parte civile nei processi, fornendo assistenza legale a chi ha subito violenza. L'Osservatorio avrà anche l'importante funzione di promuovere e consolidare azioni di educazione sul tema della violenza di genere".
Arianna Cavallo, presidente di Terziario donna Napoli, ha spiegato che l'Osservatorio ha anche l'obiettivo di "informare su tutte le leggi vigenti, a tutela delle donne. Occorre un cambio di passo culturale".

Nasce l'osservatorio antiviolenza sulle donne, promosso da Federsociale, Terziario donna e Giovani Imprenditori di Confcommercio Napoli. Sono sportelli itineranti che saranno attivati all'interno di aziende e nelle sedi territoriali di Federsociale e Confcomercio.

Lo sportello offrirà assistenza psicologia, medica e legale alle donne vittime di violenza che ne faranno richiesta. «Il luogo di lavoro spesso è il primo posto dove le donne si sfogano - ha detto Salvatore Isaia, presidente di Federsociale - L'associazione ha intenzione di costituirsi parte civile nei processi, fornendo assistenza legale a chi ha subito violenza. L'Osservatorio avrà anche l'importante funzione di promuovere e consolidare azioni di educazione sul tema della violenza di genere». Arianna Cavallo, presidente di Terziario donna Napoli, ha spiegato che l'Osservatorio ha anche l'obiettivo di «informare su tutte le leggi vigenti, a tutela delle donne». «Occorre un cambio di passo culturale - ha sottolineato - Con lo sportello itinerante vogliamo diventare anche un punto di riferimento per rompere finalmente il muro del silenzio». Il presidente di Giovani Imprenditori, Senofonte Demitry, ha evidenziato che «è importante che gli imprenditori un fondo economico per realizzare nel corso dell'anno attività di prevenzione e assistenza psico-legale a favore delle donne».

«Occorre mantenere alta l'attenzione su questi temi tutti i giorni dell'anno, in maniera costante » ha detto Chiara Marciani, assessore alle Pari opportunità della Regione Campania, intervenuta alla presentazione dell'Osservatorio antiviolenza sulle donne, promosso da Confcommercio. «Importante - ha affermato - avere azioni di sensibilizzazione anche da parte delle associazioni di categoria. Come Regione stiamo lavorando e abbiamo già messo in atto delle iniziative rivolte alle donne vittime di violenza». «Tra queste, per esempio - ha concluso - borse lavoro destinate alle vittime anche attraverso percorsi che tutelino la loro privacy»

«L'esistenza di una rete che consenta di avere orecchie e occhi ovunque, meglio se riservati, consente di prevenire e affrontare situazioni di violenza sulle donne in maniera tempestiva». A parlare è Federico Cafiero De Raho, procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, pure intervenuto alla presentazione dell'Osservatorio antiviolenza di Confcommercio. Occorre, per il procuratore, «avere una rete di persone le quali credono che effettivamente bloccare l'escalation violenza sia l'unico modo per restituire parità di dignità a uomini e donne. Un aspetto che dovrebbe interessare non solo bambini e ragazzi, ma soprattutto gli adulti». Per Cafiero De Raho «va fatto un richiamo all'uomo che deve capire che la donna è la sua compagna di vita, una figlia, una sorella, una madre». «In genere nelle Squadre mobili e anche i carabinieri si sono organizzati nello stesso modo - ha aggiunto - hanno tempi di intervento molto rapidi, per cui avuta l'informazione di questo tipo, la notizia viene portata subito all'attenzione del magistrato e delle forze di polizia giudiziaria che se ne occupano». «I fatti di violenza purtroppo sono tantissimi - ha sottolineato - Dico sempre che bisogna educare, ma soprattutto sanzionare determinati comportamenti perché purtroppo la formazione da sola non basta. E' necessario che si sappia che commettere determinati fatti determina un sanzione che è via via sempre più grave». Ad oggi, ha ricordato De Raho, «ci sono delle residenze, il più delle volte costituite nei beni confiscati che danno un luogo di dimora alle donne che hanno subito maltrattamenti in famiglia. Entrare in una di queste case significa essere accolti e significa tornare nella società più forti di prima»

«Denunciare»: deve diventare un imperativo per le donne che subiscono violenza «al primo segnale». Carla Caiazzo, 38 anni, è la donna bruciata viva dall'ex compagno, mentre era all'ottavo mese di gravidanza. Si sono salvate entrambe, lei e la sua piccola Giulia. Oggi, alla presentazione, a Napoli, dell'Osservatorio antiviolenze sulle donne, ripete come fosse un mantra che c'è necessità di denunciare. Soprattutto «senza vergognarsi» di quello che si sta subendo perché «a vergognarsi deve essere chi compie questi gesti». «Occorre denunciare o quantomeno comunicarlo a qualcuno - dice - In famiglia, a qualche amica cara, ma è giusto che lo si sappia perché è inutile tenerlo dentro». Occorre aprire gli occhi «appena ci sono i primi episodi di violenza perché in un rapporto di coppia, deve esserci amore. Anche solo un gesto di violenza indica che c'è qualcosa che non va. L'amore non è violenza». Carla ha iniziato la sua battaglia per sé e per tutte le donne «dopo la vicenda che mi ha riguardato». E ha dato vita a una associazione che si chiama «Io rido ancora». «Le ultime parole che mi disse quell'individuo (l'ex compagno ndr) furono: »'Fammi vedere se adesso ridi ancorà - racconta - e io sono qui e sì, rido ancora«. »Io sono a metà del mio percorso, al di là dell'aspetto psicologico ci sono cicatrici che non andranno più via - afferma - Sono cose che saranno con me per tutta la vita. Per curare le ferite sul corpo c'è bisogno di tempo, ho fatto diversi interventi, ora devo passare alla parte estetica«. »Sono ancora in convalescenza, ma manca veramente poco - conclude - Psicologicamente ho già superato gran parte della storia, ora non mi resta che farlo per altre donne e per evitare che anche loro vivano le stesse situazioni».

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