Scompare il grande architetto, tra le personalità che più hanno portato prestigio a Napoli con il loro straordinario lavoro 

Napoli perde uno dei suoi più grandi architetti. Scompare all’età di ottant’anni Michele Cennamo, portato via da un male incurabile.

Cennamo è stato un architetto napoletano noto in tutto il mondo: arguto e garbato, straordinariamente originale e innovativo. A Napoli ha realizzato, tra l’altro, la nuova sede della Facoltà di Giurisprudenza di Via Marittima, il Centro polifunzionale INAIL e la nuova sede della Telecom Italia su Via Poggioreale.

È stato spesso ricordato come l’autore della “Città Obliqua”, sui percorsi pedonali assistiti lungo le scale storiche tra mare e collina e di altri progetti di grande valenza urbana quali l’Agritettura della Città Giardino, con verde pensile su tutti i tetti piani degli edifici, la Città Anarchica con le residenze anomale in grotte e strapiombi e la Città Scaramantica, con architetture provocatorie formate da corni, ferri di cavallo e quadrifogli.

Ha vinto il Primo premio internazionale per il suo progetto della città del XXI sec. (la Multipolis) una città senza confini amministrativi, interfacciantesi con altre città lontane, fondata su interscambi telematici di meriti e bisogni.

Assistente di Marcello Canino e Giulio De Luca, ha insegnato Tecnologia dell’architettura presso l’Università Federico II di Napoli fino all’età di 72 anni. Il professore ne ha compiuti ottanta il 31 Agosto dello scorso anno e ha voluto festeggiarli con la sua famiglia e con gli amici di sempre, tra cui anche i musiciti Edoardo Bennato e Tony Cercola, che ha improvvisato una piccola performance per il festeggiato nel giardino-terrazzo di casa Cennamo in Via A. Falcone. Claudio Baglioni, grande amico del professore, ha inviato i suoi auguri da Roma.

Grande esperto in tema di abilitazione all’esercizio professionale (Presidente di numerose Commissioni di esame) Cennamo ha avuto tra i suoi allievi proprio Claudio Baglioni ed Edoardo Bennato e il Premio Pulitzer Richard Meier. Sono memorabili i concerti didattici di Bennato-Cennamo (negli spazi di Via Monteoliveto o nel cortile del Salvatore), le comunicazioni di Baglioni e Meier fatte all’oceano di allievi sui temi del rapporto tra Architettura e Musica.

Sono stati gli anni in cui a Napoli un nucleo di docenti universitari con una loro personalità “alternativa” organizzavano concerti nelle grandi aule di Monte Sant’Angelo: oltre a Cennamo, c’erano anche Bruno Rotoli, Ennio Forte, Luigi Finelli e Guido Trombetti.

Michele Cennamo è stato l’unico Presidente italiano del Consiglio Europeo degli Architetti nel decennio 1975/1985 curando con gli organi di governo comunitario la Direttiva Architetti n°382/85 che ha avuto grande importanza nel processo di riforma degli studi universitari e degli organismi della professione. Oltre a insegnare alla Federico II, Cennamo è stato Visiting professor alla 7° Unitè Pedagogique d’Architecture di Parigi, Departement of Architecture – College of Tecnology  di Dublino, Facchoschulen di Dusserldof, Royal Institute of British Architects di Londra. Ha redatto progetti concorsuali per la nuova Opera a Parigi, la nuova Biblioteca Nazionale Danese a Copenaghen, il Museo Nazionale di Seul nella Corea Del Sud, la ricostruzione dei soux di Beirut in Libano.

Diversi suoi disegni hanno partecipato a rassegne di settore presso il Beabourg di Parigi la biennale di architettura di Venezia, il Ministero della cultura cubana all’Avana, e presso le circoscrizioni amministrative di Berlino. È cittadino onorario di Mariglianella, suo paese natale.

I funerali muoveranno martedì 14 giugno alle ore 11.30 dalla chiesa della Santissima Trinità, in via Tasso 3 a Napoli.

Alla famiglia Cennamo, ai figli Gerardo M. e Claudia e alla nuora Silvana Aricò, ai nipoti tutti il cordoglio del direttore di Napoli Città Solidale.

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