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Martedì 23 Aprile 2024




L’odio razziale camuffato da sport: l’Afro-Napoli subisce insulti e pestaggio in campo

afronapoli 09 11 2014L’odio anziché l’amore per lo sport. L’Afro-Napoli United denuncia il verificarsi di gravi episodi di razzismo nel confronto amatoriale di lunedì scorso, tra la squadra interetnica e la Real Fac Marano, sul campo La Paratina di Chiaiano: insulti e anche un vero e proprio pestaggio dei calciatori, che hanno visto terminare la partita in una rissa, con diversi ragazzi dell’Afro-Napoli feriti.

La squadra del gruppo Gesco, impegnata sia nella prima categoria FIGC che nel campionato amatoriale FCS-AICS, non è nuova a episodi di razzismo ma quello di lunedì rappresenta forse il più grave e pesante da quando gareggia.

«Il campionato amatoriale che affrontiamo ormai da molti anni – spiega il fondatore e presidente di Afro-Napoli, Antonio Gargiulo - ha fatto sì che i nostri ragazzi crescessero insieme a noi e ai sogni con cui siamo partiti. La notte di lunedì sera però, lo scenario che abbiamo trovato era prettamente dettato dall’odio, nel corso del confronto in campo tra Real Fac Marano e Afro-Napoli United del campionato amatoriale FCS-AICS, una partita di cartello tra realtà che, tra l’altro, giocano anche nel campionato federale». «In men che non si dica – prosegue Gargiulo - la partita si è trasformata in una gara di insulti razzisti, è fioccato un “negro di merda” nei confronti di Adam, un ragazzo ivoriano cresciuto a Napoli, che ha segnalato la cosa all’arbitro, spiegando anche che lo United avrebbe abbandonato il campo se  gli insulti non fossero cessati». Putroppo l’arbitro non ha avuto neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo, perché i giocatori della squadra maranese dagli insulti sono passati alle maniere forti e hanno preso a calci sul volto Oleg, un ragazzo ucraino, già a terra dopo aver subito un fallo.

La partita si è trasformata in un attacco all’Afro-Napoli: Adam, oltre a essere stato oggetto di insulti, è stato anche preso a calci da tre giocatori della squadra di casa e da alcuni dirigenti, che hanno persino minacciato la squadra con un coltello. I giocatori della Real Fac Marano hanno anche usato le bandierine di campo come spranghe, tanto che Luca, un altro dei calciatori della squadra interetnica, ha ricevuto dei punti di sutura in testa mentre altri due giocatori hanno evidenti ecchimosi ed ematomi. Anche l’arbitro ha subito dei colpi ed è riuscito con mille difficoltà a decretare la fine della partita in uno scenario da rissa da strada.

«Si è trattato di una vera e propria aggressione dettata dall’odio razziale camuffato da sport – afferma Antonio Gargiulo - Come organizzazione aspettiamo il referto arbitrale, chiedendoci come sia possibile che certi personaggi sono presenti nel mondo dello sport, ed ancor di più in un campionato amatoriale. Come possano addirittura avere spazio nel campionato federale militando in seconda categoria. Ci chiediamo come l’FCS e, a questo punto, anche la FIGC, vogliano prendere le distanze dalle culture e dai comportamenti medievali di personaggi dai conclamati valori razzisti e antisportivi. Attendiamo fiduciosi le decisioni degli organi competenti. Intanto continueremo ad andare avanti sempre a testa alta credendo nel nostro progetto e nei nostri ragazzi, nei valori che trasmettiamo e nella voglia di lottare e vincere, sia dentro che fuori dal campo».

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