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venerdì 29 Marzo 2024




Addio Corpo Forestale dello Stato

Smembrato e militarizzato il personale che si prende cura dell'Ambiente

aquila forestaleDopo193 anni verrà presto cancellato il Corpo Forestale dello Stato, le sue competenze e il suo personale smembrati tra varie amministrazioni pubbliche. Questo fatto, passato quasi sotto silenzio, andrà ad incidere oltre che sulle vite di 8000 lavoratori che saranno militarizzati contro la loro volontà, sul bene comune più importante: l'Ambiente.

Con l'approvazione del DDL Madia (legge n.124/2015), il Governo ha ottenuto, tra le altre cose, la delega dal Parlamento per riformare le funzioni di polizia ambientale ed agroalimentare del Corpo forestale dello Stato con l'eventuale accorpamento ad altra forza di polizia. Nell'ambito dei lavori parlamentari, si è molto parlato anche a quale forza di polizia trasferire, sempre eventualmente, tali funzioni ed il relativo personale, oggi operante nel Corpo forestale dello Stato: se in un primo momento tutti propendevano per la Polizia di Stato, si è decisamente fatta strada l'ipotesi di accorpamento con l'Arma dei Carabinieri, corpo di polizia ad ordinamento militare nonché 4^ forza armata del paese. Dunque in controtendenza rispetto alle indicazioni dell’Unione Europea e alla tendenza di tutte le democrazie occidentali, volte alla smilitarizzazione delle forze di polizia.
Il Corpo Forestale è uno dei cinque corpi di polizia dello Stato Italiano. Il più “piccolo” per numero di uomini, circa 8000, ma l’unico specializzato in tutela dell’ambiente. La legge che stabilisce il suo ordinamento è la 36/2004 e, all’art. 1, cita: “ Il Corpo forestale dello Stato è forza di polizia ad ordinamento civile specializzata ( specializzazione puntualizzata anche nella legge 121/81 nuovo ordinamento pubblica sicurezza) nella difesa del patrimonio agroforestale italiano e nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema …..”
Il Corpo si occupa di sorveglianza delle aree protette, di repressione dei reati in danno agli animali, salvaguardia delle specie animali e vegetali protette nell’ambito di convenzioni internazionali (CITES in primis) nonché di repressione del bracconaggio, contrasto al traffico illecito di rifiuti, alla lotta alle eco e agromafie e all’abusivismo edilizio soprattutto in aree martoriate dal dissesto idrogeologico, rappresentando in molti casi l’ultimo presidio di legalità nelle zone rurali e montane del nostro Paese, svolgendo ogni giorno innumerevoli interventi di prevenzione che seppur di piccola entità, nel loro insieme, costituiscono una importante azione preventiva in difesa del territorio, dell’ambiente, del paesaggio e degli animali, anche attraverso un'azione di sensibilizzazione ed educazione della popolazione. Il Corpo Forestale dello Stato costituisce, inoltre, punto di contatto per l’applicazione ed il rispetto delle direttive e dei regolamenti comunitari finalizzati alla tutela della biodiversità e delle foreste (info: www.corpoforestale.it).
La sua eliminazione comporterebbe la dispersione di competenze e conoscenze maturate nel corso dei 193 anni della sua storia e la militarizzazione del personale che, attraverso un sondaggio interno auto promosso ha espresso la propria contrarietà a questa scelta imposta dall'alto: "il 99,6% del personale è contrario all'ipotesi di militarizzazione! Praticamente tutti i Forestali non voglio avere le stellette! E non c'è da stupirsi, visto che hanno sostenuto 10, 20 o 30 anni fa, un concorso pubblico per indossare si un'uniforme ma civile!", si legge nella lettera inviata a Renzi da Marco Moroni,  Segretario generale Sapaf, Segretariato Autonomo Polizia Ambientale Forestale.
"E’ evidente che il Governo Renzi non ha a cuore il futuro dell’ambiente, del territorio e della salute degli italiani (…) Lo vuole distruggere contro la volontà degli uomini e delle donne del Corpo Forestale dello Stato che attraverso un sondaggio interno auto promosso stanno esprimendo all'unanimità la propria contrarietà ad essere militarizzati. Essere militari, così come lo sono oggi i Carabinieri, è sicuramente un onore, ma comporta "ingombrantissimi" oneri (perdita di alcune tutele costituzionali garantite a tutti gli altri cittadini comprensiva la possibilità di poter essere privati della libertà personale senza legittima sentenza di un giudice) accettabili solo dopo una scelta consapevole. Così facendo si otterrà il risultato che i tanti forestali che non vorranno essere militarizzati, saranno costretti a chiedere il passaggio ad altro Corpo di polizia o, ancor peggio, ad altra amministrazione dello Stato, disperdendo così il loro bagaglio di conoscenze ed esperienze acquisite", si legge nella Petizione on line in cui si chiede all’attuale Governo che, attraverso i decreti attuativi della Legge delega Madia, il Corpo forestale dello Stato venga riorganizzato e potenziato potendo così continuare a svolgere la propria attività al servizio del cittadino, mantenendo la propria identità di corpo di polizia ambientale ad ordinamento civile all'interno del dipartimento della pubblica sicurezza dove la Polizia di Stato sia capofila con una specifica Direzione Centrale di Polizia ambientale (al pari delle direzioni centrali di polizia stradale o ferroviaria) dove allocare tutto il personale del CFS.

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