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Mercoledì 24 Aprile 2024




Mediterranean Pride of Naples

A Napoli sabato 28 giugno la festa dei diritti

mediterranean-pride-2014Napoli capitale dei diritti e cuore della cultura del Mediterraneo. Si presenta così il capoluogo campano a pochi giorni dal “Mediterranean Pride of Naples”, la parata per i diritti Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) in programma in città sabato 28 giugno in contemporanea ad altre città italiane.

L’iniziativa, presentata oggi a Palazzo San Giacomo alla presenza del sindaco de Magistris e della delegata comunale alle pari Opportunità Simona Marino, è organizzata dal Coordinamento Campania Rainbow, che unisce Arcigay Napoli e Salerno, Arcilesbica Napoli, Associazione Trans Napoli, Famiglie Arcobaleno, Maschile Plurale ed altre organizzazioni, d’intesa con l’associazione I-Ken.

“Questo Pride nasce anche con l’intento di raccogliere, attraverso il protagonismo e la storia del Movimento di liberazione omo/trans-sessuale del Sud Italia, le istanze delle realtà più sommerse e umiliate dal pericoloso sistema di gerarchie sociali. Celebrare l’orgoglio di tutte le identità offese e contrastare ogni discriminazione fondata sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’appartenenza etnica, sulla religione, sull’età e sulle disabilità fisiche, sullo status socio-economico è una necessità etica prima ancora che politica. Lesbiche, gay e trans, infatti non sono solo una categoria discriminata, ma sono parte integrante e trasversale dello stesso tessuto sociale attaccato e deprivato che oggi lotta per la sua dignità”, si legge nel manifesto del gruppo promotore della manifestazione.

Tra le richieste del Pride 2014 il riconoscimento dell’attestazione di “famiglia anagrafica” dei registri delle Unioni Civili con tutte le tutele del caso; la pianificazione di azioni positive contro il pregiudizio omofobico e transfobico; l’apertura di sportelli di sostegno, assistenza e di ascolto; la piena attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. I promotori della parata chiedono, tra le altre cose, al Governo anche di modificare l'attuale legge, la 164 del 1982, in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, così come da disegno di legge 405 depositato al Senato della Repubblica, che prevede il cambio di nome e sesso, sostituendo di fatto il percorso giuridico obbligatorio con un semplice procedimento amministrativo.

Da parte sua, l’amministrazione comunale ha già risposto a una delle rivendicazioni delle associazioni. “Ieri ho firmato un’ordinanza con la quale l’anagrafe comunale avrà l’obbligo di riscrivere i matrimoni contratti all’estero, in attesa che diventino legge anche in Italia” ha annunciato oggi il sindaco Luigi de Magistris”. “Quella di sabato - spiega il portavoce della manifestazione e presidente di Arcigay Napoli, Antonello Sannino – Non è solo una street parade, ma un’occasione per riflettere su alcune questioni fondamentali che riguardano il mondo Lgbt e portarle all’attenzione della politica nazionale, a partire dal matrimonio egualitario e dalla necessità di una legge contro omofobia e transfobia”.

Stamattina alla conferenza stampa erano anche presenti rappresentanti delle associazioni Lgbt e degli enti promotori, tra cui Neri Lauro (presidente del Coordinamento Campania Rainbow), con gli autori del video ufficiale (Elena de Candia) e della campagna di comunicazione (Mario Gelardi, Luciano Correale). Sono già cento le adesioni: oltre alla madrina d’onore, l’attrice napoletana Giuliana De Sio, parteciperanno personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport, da Massimiliano Rosolino a Lello Arena, da Alessandro Baracchini a Franco Porzio. Hanno aderito, tra gli altri, la Cgil e Uil di Napoli e della Campania. Ci saranno anche il giornalista Tommaso Cerno, oggetto di recente di un violento attacco omofobo, e Marco De Giorgi, direttore dell’Unar.

La partenza del corteo è da piazza Dante alle 15: la sfilata attraverserà il ventre di Napoli, da Toledo, passando per Trieste e Trento, fino al Lungomare, all’altezza del Castel dell’Ovo (tutte le altre informazioni si trovano sul sito www.napolipride.org)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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