Caro benzina, appello del presidente nazionale di Confedercontribuenti a Draghi

CARMELO FINOCCHIARO copia copiaAumenti carburanti: salgono i prezzi. Per la benzina, il servito arriva fino a 1,95 euro! Per il presidente nazionale della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro “il Governo Draghi deve adoperarsi subito per contenere gli effetti del caro-benzina sulle tasche dei contribuenti e ridurre anche drasticamente quella che rischia di diventare ancora una volta una spropositata tassazione sui carburanti, perché altrimenti credo  sottolinea Finocchiaro - che le conseguenze per cittadini e anche per imprese saranno gravose”.

In totale, in Italia, ogni anno si spendono oltre 8,5 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento sostenuti dalle famiglie a causa dei rialzi dei listini dei carburanti. Inoltre, sul costo dei carburanti, in particolare della benzina, va ricordato che su ogni litro acquistato dai consumatori, 1,04 euro se ne vanno in tasse a causa delle accise.

A tal proposito, il presidente nazionale della Confedercontribuenti afferma che “gli aumenti esasperati dei carburanti, delle bollette energetiche e di altro ancora -senza che il Governo si ponga il problema di ristrutturare radicalmente tutto il meccanismo delle accise- mi lascia estremamente perplesso. Perché non vorrei che questo ennesimo aumento del carburante, attraverso le accise, possa far recuperare allo Stato tutti i miliardi spesi per Bonus. Ciò potrebbe voler dire solo una cosa: da un lato lo Stato ha offerto e dato i supporti rispetto alla crisi e oggi se li riprende”.

“Un governo riformista - aggiunge Finocchiaro - deve, invece, porsi il problema sul come e cosa fare per abbassare i prezzi dei carburanti e dell’energia, perchè questo comporta un aumento complessivo dei prezzi sia dei generi al consumo che di altri acquisti che saranno fatti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, rendendo nel contempo sempre meno competitiva l’industria italiana nel mondo. Allora a Draghi dico: dovete cambiare e intervenire in modo tale da arginare, senza se e senza ma, questi pesanti aumenti”.