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venerdì 29 Marzo 2024




La Biblioteca Nazionale di Napoli è cardioprotetta: la solidarietà del Rotarct

Il dioscoride napoletanoUn gesto di solidarietà che potrà contribuire a salvare delle vite umane: giovedì 29 luglio ore 10.00 cerimonia di consegna alla Biblioteca Nazionale di Napoli di un defibrillatore donato dal Rotaract club Napoli in linea con il progetto distrettuale promosso dal Rotaract distretto 2100 nell’anno rotaractiano 2020/2021. Si tratta di un apparecchio semiautomatico esterno di facile utilizzo acquistato dal club presso la società AUEXDE azienda napoletana impegnata sulla tematica della defibrillazione precoce.

“La salute è un dono prezioso- ricorda Francesca Molino presidentessa  del Rotaract club Napoli per l’anno rotaractiano 2020/2021- il nostro è un gesto simbolico, per sottolineare quanto sia importante anche nei luoghi di cultura la presenza di questi importanti ausili, la cui presenza potrebbe salvare delle vite umane,  intendiamo diffondere questo messaggio anche in   considerazione dell’aumento dei casi di mortalità per arresto cardiopolmonare che solo un tempestivo  intervento e la presenza di un defibrillatore può rendere reversibile”.

“Abbiamo molto apprezzato l’iniziativa - dichiara Salvatore Buonomo, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli- che va nel segno dell’impegno stesso di questa biblioteca a favore di una cultura basata sulla solidarietà a sostegno della vita umana. La biblioteca era già in possesso di un presidio di questo tipo, ma questo ulteriore strumento di soccorso è di grande importanza, poichè la nostra comunità di lettori è molto ampia e la biblioteca si estende su una vasta area e su più piani, ricevere in dono un defibrillatore ci rende estremamente grati e provvederemo, terminati gli adempimenti tecnici, a renderlo immediatamente disponibile. “

In Italia si verificano circa 60.000 morti per arresto cardiaco ogni anno. Dal marzo 2020 a marzo 2021 a causa di dinamiche legate al Covid-19 si è passati a oltre 100.000 morti. L’arresto cardiaco oggi ha una incidenza di sopravvivenza del 2%.  Una distribuzione diffusa dei defibrillatori sul territorio e una maggiore preparazione nelle manovre di primo soccorso, potrebbe far salire questa percentuale al 60-70%.​

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