Assembramento Femminile Plurale, un progetto per le donne di Napoli Est

people 2567915 960 720Da oggi le mamme della Fondazione Famiglia di Maria produrranno confetture con le albicocche del Vesuvio. Il progetto "Assembramento Femminile Plurale", all’insegna dell’empowerment femminile del lavoro e della solidarietà sociale, prevede questa ed altre attività produttive finanziate dalla Fondazione Banco di Napoli. Le donne si organizzeranno per lavorare e a turno badare ai bambini con spirito di unione e mutuo soccorso. 

“Abbiamo voluto mettere in campo questa iniziativa a Napoli est dove spesso la donna è il punto di riferimento della società e delle famiglie. Questo progetto, di natura circolare, nell’era post covid nasce dall’evidenza che i soggetti più colpiti dalla condizione di isolamento sociale, sono le donne e in particolare le madri e i giovanissimi. Speriamo di poter realizzare una produzione che duri nel tempo grazie all’acquisto di macchinari che resteranno a disposizione delle donne del quartiere”, spiega Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco di Napoli. A San Giovanni a Teduccio dove spesso la figura paterna è assente (molti lavorano fuori regione e molti si trovano in carcere), è la donna ad avere sulle spalle tutto il carico di responsabilità. “Una divisione asimmetrica del lavoro familiare e modelli di genere troppo rigidi rischiano, con la presenza dei figli a casa, di costringere le donne a rinunciare a spazi da dedicare a sé stesse o al lavoro - dice Anna Riccardi, presidente della fondazione Famiglia di Maria - In varie fasi, le partecipanti organizzeranno la produzione e la distribuzione di prodotti tipici del territorio partendo da materie prime di produzione dop e igp, come conserve di pomodori e confetture. Un altro gruppo di donne provvederà al babysitting dei figli di chi parteciperà alle attività del progetto”. 

Alcune iniziative verranno svolte in sinergia con i ragazzi e i bambini della comunità: una di queste riguarda la riqualificazione attraverso la pulizia e il decoro del piccolo anfiteatro lasciato al degrado che si trova davanti all’ingresso della Fondazione e potrebbe ospitare il saggio dell’iniziativa che riguarda la pratica artistica: la creazione di un coro con un repertorio di canzoni classiche napoletane, laboratorio a cura della cantautrice Assia Fiorillo. Anche l’aspetto della comunicazione avrà una funzione fondamentale e sarà in parte affidata alla comunità. Accanto al lavoro specifico dei professionisti del settore ci sarà la possibilità per mamme e ragazzi di produrre contenuti per delle pagine web e social dedicate al progetto con l’elaborazione di testi, immagini, filmati e podcast radiofonici. A chi parteciperà al progetto sarà affiancato un sostegno facoltativo di una psicologa. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica legata alla necessità di creare un habitat confortevole per lo svolgimento delle attività, si promuoverà l’utilizzo di sistemi di areazione e refrigerazione diversi dai condizionatori fissi e centralizzati e l’uso di lampade a raggi ultravioletti che sono utili anche per sanificare l’aria.