Nasce la Dohrn, la nave oceanografica della SZN

FIRMA NAVE RICERCA SZNTrentacinque metri di lunghezza con tutte le più moderne strumentazioni tecnologiche per le attività di ricerca mare. Si chiama “Dohrn” ed è la nuova nave oceanografica della Stazione Zoologica Anton Dohrn (Szn) – Istituto di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine di Napoli. La costruzione della nuova infrastruttura di ricerca è stata avviata da pochi mesi nei Cantieri Navali Cilentani, la messa a mare è prevista entro la fine del 2022.

Grazie ai finanziamenti del Ministero Università e Ricerca nell’ambito del progetto PON PRIMA “Potenziamento Ricerca e Infrastrutture Marine (EMBRC –IT)”, la Stazione Zoologica Anton Dohrn ha avviato il potenziamento delle proprie infrastrutture per la ricerca, così da potenziare gli studi nel mare profondo e in ambienti estremi come i vulcani sottomarini per studiarne la vita, l’ecologia e le opportunità biotecnologiche.

NAVE DOHRN SZN IMM PREL1

L’innovativa nave oceanografica, è frutto di una collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e il gruppo di ricerca guidato dal professore Carlo Bertorello ed è già in costruzione nei Cantieri Navali Cilentani.

La nave sarà dotata di stabilizzatore giroscopico di ultima generazione, che permetterà di lavorare in condizioni stabili anche in condizioni di mare mosso. La dotazione di una “moon pool”, una piscina interna, permetterà di calare in mare le sofisticate strumentazioni. Le dimensioni, la motorizzazione avanzata a basso impatto ambientale e la propulsione ibrida (con motore elettrico per spostamenti fino a 6 nodi) permettono a questa nave di essere gestita da un equipaggio ridotto e di consumare pochissimo carburante, mantenendo, quindi, costi di esercizio e di manutenzione estremamente bassi. Inoltre, con un’autonomia di almeno 10 giorni, questa nave potrà raggiungere ogni angolo del Mediterraneo. La nave avrà una velocità massima di oltre 16 nodi, ma potrà navigare anche a velocità bassissime di meno di un chilometro orario, quando sarà necessario per le indagini biologiche e ambientali; un sistema di navigazione computerizzato all’avanguardia che permetterà alla nave di mantenere una posizione fissa in mezzo al mare e di compiere le più complesse manovre, con uno scarto di pochissimi centimetri, caratteristica indispensabile per calare strumenti sul fondale in maniera estremamente precisa.

«Siamo molto orgogliosi di questa nuova nave da ricerca – afferma il Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Roberto Danovaro – che potenzierà moltissimo le infrastrutture per le attività a mare dell’Ente, rendendolo capace di lavorare sulla scala dell'intero bacino Mediterraneo. La Dohrn, che vedrà la luce entro la fine del 2022, è interamente il frutto della capacità italiana di innovare e costruire tecnologie d’avanguardia. Sarà la nave tecnologicamente più avanzata per le attività di ricerca mare del nostro Paese, potrà lavorare su tematiche interdisciplinari, con un occhio particolare alle ricerche volte alla biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi marini e comprendere lo stato di salute dei nostri mari».

NAVE DOHRN SZN IMM PREL2

«La nave – spiega Carlo Bertorello, docente di Architettura Navale presso l’Università di Napoli “Federico II” e responsabile esecuzione progetto Nave Dohrn – ha delle attrezzature in coperta che permettono di maneggiare strumenti in profondità molto elevate fino al 2000 anche 2500 metri e potrà essere dotata di un batiscafo che ospiterà due persone con la possibilità di immergersi fino a 1500 metri».

«Saremo in grado di organizzare – aggiunge Fabio Conversano, Tecnologo del Dipartimento Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine della Szn –campagne oceanografiche interdisciplinari, partendo da acquisizioni nell'ambito della geologia, dell’oceanografia fisica, chimica e biologica, fino alle più sofisticate analisi biologiche».