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Giovedì 25 Aprile 2024




La Campania è la regione con più alto tasso di obesità infantile in Italia

L’Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini obesi del 9,4%, compresi i gravemente obesi che rappresentano il 2,4%.

Sono i dati relativi al 2019 elaborati da OKkio alla SALUTE, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute (CNaPPS) dell’ISS che è stato di recente designato come centro di riferimento OMS sull’ Obesità infantile. 

Secondo l’indagine dell’ISS, che ha coinvolto, come negli anni precedenti, più di 50mila bambini e altrettante famiglie, i genitori hanno riportato che quasi un bambino su due non fa una colazione adeguata al mattino, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà dei bambini mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana.

Anche su l’attività fisica sarebbe necessario maggiore impegno: un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.

Rispetto alle ore di sonno quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.

Secondo i  dati più del 40% dei bambini campani sono in sovrappeso (di cui circa la metà in obesità) portando così la nostra regione al primo posto della classifica, seguita da Calabria e Puglia.

Fanalino di cosa Valle D'Aosta e Bolzano.

Dati geografici che sembrano confermano l'idea che i problemi legati all'alimentazione siano conseguenza proprio di una cultura alimentare meridionale.

Chiarmente il lockdown e la limitazione in tante attività potrebbe portare ad un peggioramento della situazione ma

"Costretti a stare in casa possiamo cogliere l’occasione per trasformare questa situazione in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari e praticando del movimento anche in ambienti confinati” consiglia  Angela Spinelli, direttrice del Centro nazione per la Prevenzione delle malattie e Promozione della Salute dell’ISS.

 

Qui tutti i dati della ricerca

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