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Giovedì 18 Aprile 2024




L’erboristeria cinese con clienti italiani

Erbe e massaggi per curare corpo e mente

farmacia-cinese-1Non ha croce verde, né porte blindate, ma da oltre 10 anni richiama tanti clienti italiani alla ricerca di rimedi per il corpo e la mente. E’ l’erboristeria cinese affacciata su via Pietro Colletta al n°70 gestita dal Dottor Chen Shouqin che chiarisce: “in Cina la medicina tradizionale è riconosciuta al pari di quella moderna”.

Chen gestisce la “farmacia alternativa” da cinque anni, vendendo medicinali a base di erbe, e praticando l’agopuntura e il massaggio.

Quando era arrivato a Napoli non immaginava che il suo titolo di studio costato cinque anni di studio all’Istituto di medicina tradizionale cinese di Zhejiang, nei pressi di Shanghai, e due anni di stage, non avesse il valore che ha nel mondo orientale: “in Cina, Giappone e Corea la medicina tradizionale è uguale a quella moderna: ci sono due tipi di università, due tipi di dottori e due tipi di ospedali ugualmente riconosciuti, mentre in Europa la medicina naturale non è considerata ufficiale”- racconta Chen.farmacia-cinese-2

Eppure l’erboristeria ha sempre avuto una clientela composta da tanti cinesi, ma anche da tanti italiani perché secondo il dottore: “entrambe le medicine sono necessarie e si completano. Mentre la medicina moderna è più adatta a curare le malattie batteriche, quella tradizionale cura i disturbi cronici o virali come la gastrite, l’epatite, l’allergia, i dolori muscolari o ossei e l’impotenza. La cura dura più a lungo ma non ha gli effetti collaterali di alcune medicine chimiche”.

Ultimamente la clientela italiana si è un po’ ridotta, senz’altro colpa della crisi economica, non certo per la presunta mancata integrazione di cui spesso si accusa la comunità cinese; “I miei bambini vanno a scuola qui e hanno tanti amici italiani- spiega il medico che parla bene la nostra lingua-, gli unici problemi per i cinesi che arrivano qui sono imparare l’italiano e la sicurezza. D’altra parte è facile farsi capire comunque dai napoletani che hanno un “cuore caldo”.

Alessandra del Giudice

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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