“Diremo ai clienti di cedere le nostre azioni”

L’allarme di Banca Etica sugli effetti della manovra

bancaeticaUna scure per i piccoli risparmiatori. Anche chi possiede depositi azionari per un valore inferiore ai mille euro dovrà pagare un’imposta da 34,20 euro. Le misure contenute nella manovra economica appena approvata fanno insorgere Banca Etica, istituto nato 20 anni fa attraverso una raccolta popolare di fondi. Peppe Sottile direttore della filiale napoletana ne spiega gli effetti:.”Così si decreta la fine dell’azionariato dal basso”.

Cosa stabilisce la norma?

“E’una tassa inedita e iniqua che colpisce i piccoli risparmiatori favorendo al contrario i grandi depositi. La misura riguarderà azioni, obbligazioni, titoli di Stato e fondi d’investimento e stabilisce che fino a 34 mila euro, anche al di sotto dei mille, tutti debbano pagare 34,20 euro. Oltre i 34 mila è prevista una tassa dello 0,1 percento nel 2012 con un tetto per cui nessuno pagherà più di 1.200 euro e dello 0,15 percento a partire dal 2013”.

Perché vi penalizza più degli altri istituti bancari?

E’ una norma che uccide lo spirito stesso di una finanza etica e l’idea iniziale di una banca fatta da piccoli risparmiatori. Siamo nati una ventina di anni fa partendo da una raccolta fondi dal basso: con quote di centomila lire raccogliemmo i 17 miliardi necessari all’epoca per aprire una Banca. Oggi la natura dell’impresa non è cambiata: 40 milioni di capitale e 36mila soci. Come si può chiedere di pagare 34 euro a chi possiede azioni per un controvalore di cento, duecento euro? Dovremo consigliare loro di cederle”.

Che chiedete al Governo?

“In primo luogo l’esenzione per i depositi di titoli con un valore inferiore ai mille euro come era previsto in precedenza. Poi ci sembra assurdo che tutti debbano pagare nella stessa percentuale, sia che si investano piccole o grandi cifre. Deve essere ripristinato il principio della progressività sancito dalla Costituzione. E con il tetto massimo fissato a 1.200 euro per tutto il 2012 , i big degli investimenti avranno tutto il tempo di trasferire altrove i propri capitali.

Quali contraccolpi subirà Banca Etica?

“Presto per fare previsioni, la manovra è approvata e ora aspettiamo i decreti attuativi per valutarli. E’ evidente però che la norma penalizza un’esperienza di economia partecipata e promossa dal basso per la quale anche chi possiede poco può rendersi partecipare di un progetto finalizzato a sostenere le politiche di welfare e a incentivare la capitalizzazione delle imprese sociali. C’è una bella differenza  tra i nostri azionisti e gli speculatori che hanno contribuito in modo decisivo ad innescare la crisi”.

Credete possibile un passo indietro del Governo?

“Per ora non abbiamo avuto risposte. In questa battaglia siamo praticamente soli. Di esperienze come quella di Banca Etica ce ne sono poche: banche di credito cooperativo su scala locale che hanno difficoltà a fare rete e possono esercitare un pressing solo parziale. Non disperiamo però che il Governo possa darci ascolto”.

Luca Romano

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