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venerdì 29 Marzo 2024




I bambini che scompaiono nel nostro Paese

missing children day25 maggio, Giornata Internazionale dei bambini scomparsi. E in Italia i numeri sono davvero allarmanti: dal 1974 al 2014, sono 15.117 i minori scomparsi e mai più rintracciati. La maggior parte sono stranieri, 1.628 italiani. Commentiamo questi dati, diffusi dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, con Marianna Giordano, referente campana del ‪‎ Cismai -Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia.

Numeri che spaventano, ancora di più se si pensa che già nel 2013 la nostra regione figurava al terzo posto per ricorrenza del fenomeno. Qual è oggi la situazione in Campania?

L’esperienza diretta del Cismai è sui bambini maltrattati, vittime di sfruttamento e abusi e quello che sappiamo con certezza è che il dato è sottostimato. Pensare che la scomparsa di molti bambini sia l’evento che fa emergere situazioni del genere spaventa, ma spesso accade proprio questo. 

Piscitelli ha diffuso questi dati durante un incontro promosso da Telefono Azzurro in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Titolo del convegno: “Bambini non accompagnati, scomparsi, sfruttati: il dramma silenzioso”, un tema di cui il Cismai si è fatto spesso portavoce. Oggi che il nesso tra maltrattamento e sparizione è esplicitato maggiormente qual è il passo necessario da compiere?

Bisognerebbe intensificare la rete con le associazioni, le istituzioni, i gruppi, le realtà che lavorano quotidianamente con i bambini e le famiglie e attivare un monitoraggio più costante e unico: penso a quelle tante situazioni in cui, genitori che lavorano o che hanno situazioni economiche difficili, si trovano quasi costretti ad affidare i loro figli ad altre persone per parte della giornata o tempi più lunghi. Magari si tratta di decisioni prese pensando di fare bene, ma è qui che alle volte si sviluppano coni d’ombra su cui bisogna fare luce.

Il dato allarmante riguarda i minori stranieri non accompagnati. Per Piscitelli “sono il problema dei problemi". C’è poi il dato sui bambini figli di cittadini immigrati: in Campania sono oltre 25mila e più di 15mila frequentano scuole campane. Hanno bisogno di un’attenzione più forte rispetto ai loro coetanei?

Sì, perché sono esposti a più pericoli e rischi: ci sono molti bambini che, ad esempio, frequentano le scuole cittadine ma che non hanno un medico di base, che non risultano all’anagrafe, che, insomma, non accedono a molti diritti: i genitori alle volte non fanno questi passaggi perché vedono i servizi, soprattutto i servizi sociali come “quelli che si prendono i bambini”. Bisogna lavorare molto anche su questo.

Durante l’incontro romano, Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro ha denunciato il rischio chiusura del 116.000, servizio gestito, in Italia, proprio dall’associazione. Si tratta di un numero telefonico unico europeo dedicato proprio ai bambini scomparsi , esplicitazione di una rete comunitaria. Anche il Cismai ha progetti europei: proprio in questi giorni si riunisce in una conferenza nazionale sul Progetto europeo “Risposta Coordinata all’abuso e al maltrattamento sul minore tramite un set minimo di dati”. Quanto è importante la costituzione di una rete europea? E quanto è necessario il ruolo delle istituzioni, come supporto sia finanziario che interlocutorio?

I numeri telefonici sono importanti, ancora di più se espressione di una rete vasta, ma accanto bisogna metterci un lavoro fatto sul campo. Mi spiego: spesso al di là delle associazioni e dei gruppi, quello che manca e che potrebbe fare la differenza è un sistema unico e pubblico di monitoraggio. Sarebbe importante poter collaborare  con le istituzioni in questo senso, con degli indicatori unici e chiari per tutti che possano far emergere situazioni e dati più chiari sui maltrattamenti, gli abusi e le violenze di cui sono vittime i bambini.

RRF

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