A Napoli sale di commiato, crematori e un cimitero islamico

sandro-fucito-2A Napoli nasceranno dieci sale di commiato, una per ciascuna municipalità, dove sarà possibile dare un ultimo saluto al proprio caro: un progetto nell’aria da oltre un anno che finalmente arriva sui banchi del consiglio comunale, positivamente orientato ad accogliere la proposta.

Dopo Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Abruzzo, anche la Campania arriva ora a dotarsi di diversi spazi laici (locali di ampie dimensioni adeguatamente attrezzati) presso i quali avverrà l’estremo saluto al defunto, prima della sepoltura o della cremazione. Ne parliamo con Sandro Fucito, assessore al Patrimonio del Comune che ha tra le altre deleghe anche quella ai Cimiteri.

Una piccola rivoluzione  per il nostro Comune, un segno di grande civiltà

Assolutamente sì. Istituire le sale di commiato in città risponde a una necessità oggettiva. Si tratta di un servizio che intercetta non solo l’esigenza dei laici, ma anche di chi in Chiesa ci va regolarmente ma che ha bisogno di uno spazio altro per ricordare, come preferisce, il defunto. Non è detto che le veglie funebri debbano avvenire necessariamente nelle camere mortuarie degli ospedali, nei cimiteri o nelle case. Si è registrata la necessità di offrire un servizio diverso al cittadino e si è agito di conseguenza. Circa 9000 i decessi ogni anno in città, un numero a cui bisognava dare una risposta alternativa.

Come funzioneranno le sale di commiato?

Si tratta di un servizio a domanda individuale vero e proprio, che funzionerà esattamente come gli altri servizi comunali: bisognerà prenotare la sala e organizzarsi per il trasporto della salma. Probabilmente sarà anche previsto un piccolo rimborso per chi si fa carico dell’operazione.

Si tratta di una decisione che risponde anche alla multiculturalità della città?

Anche, certo. È evidente che le sale di commiato sono al servizio di tutti i credi religiosi, i cui professanti spesso si trovano nella difficoltà di esercitare il loro credo. Penso ad esempio agli islamici, che hanno un culto dei morti molto diverso dal nostro, un trattamento delle salme che si articola in operazioni che necessitano di spazi appositi, dedicati. Per andare incontro a questa emergenza il Comune ha già individuato l’area che dovrà accogliere il Cimitero Islamico -una zona non distante dal Cimitero di Poggioreale- dove quindi sorgerà entro un anno. 

Altre le politiche cimiteriali in corso?

La creazione dei crematori, uno su tutti. Ne sorgerà uno centrale entro 6-7 mesi, più altri tre territoriali. Una decisione che risponde a un dato importante: oltre la metà dei napoletani sceglie di farsi cremare, e ad oggi sono costretti a farlo a Salerno o nel nolano (dove sorgono, appunto,  i centri più vicini). Una decisione, quella dell’apertura dei crematori, che ha viaggiato a rilento per problemi burocratici, ma che vedrà la luce a breve, i forni ci sono già. Ma contemporaneamente l’amministrazione sta lavorando anche per arginare il fenomeno delle speculazioni che da sempre investe il settore: innanzitutto stiamo procedendo all’allargamento di 6 cimiteri (Soccavo, Pianura, Barra, San Giovanni, Chiaiano, Miano) in modo da limitare la ‘corsa all’accaparramento’ e il conseguente giro di affari; in secondo luogo si stanno sequestrando tutti i loculi venduti illegalmente (4.500 solo al cimitero di Fuorigrotta, oltre 400 in quello di Barra). Accanto a queste iniziative, il Comune sta procedendo a incrementare la riscossione dei tributi riguardanti l’illuminazione votiva: solo 300.000 euro la cifra incassata in un anno, si punta a raggiungere i 3.000.000 di euro. Infine, mi fa piacere ricordare che finalmente, dopo quasi 10 anni, verranno ripristinati i ‘funerali pubblici’: i prezzi per il trasporto funebre sono stati calmierati (circa 1.300 euro il costo dell’operazione di trasporto), una cifra esigua ma che comunque consentirà all’amministrazione di farsi carico anche di quei funerali che nessuno dei congiunti è in grado di sostenere economicamente.

SHG 

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