Povertà e trasparenza delle pubbliche amministrazioni

Ne parla Marco Ehlardo, Referente per la Campania di Action Aid

marco-ehlardo-ref-action-aidPer contrastare povertà, emarginazione, negazione dei diritti è necessario che i cittadini siano partecipi delle scelte che li riguardano. Perciò ActionAid organizza in Campania un ciclo di laboratori sulla “cittadinanza attiva”. Di questo e delle attività per i minori di Action Aid Campania parliamo con il referente regionale Marco Ehlardo.

ActionAid Campania, in collaborazione con Spazio alla Responsabilità ha organizzato una serie di seminari sulla trasparenza delle pubbliche amministrazioni e sulla partecipazione e  dei cittadini sulle scelte che li riguardano, aperti a tutti, nel limite dei posti disponibili, in modo preferenziale ai referenti di associazioni, istituzioni e ai giornalisti a partire dal 20 giugno al Circolo della Stampa di Avellino. Gli incontri formativi intensivi di una giornata toccheranno poi Napoli, il 10 luglio alla Camera di Commercio; Salerno, a  settembre, e Caserta a inizio ottobre. Si terrà infine un evento conclusivo a Napoli.

Quali sono i benefici di un’amministrazione trasparente?
Nel nostro paese c’è il 50% della corruzione dell’intera Europa, 60 milioni di euro su 120 è lo spreco dovuto alla corruzione, il 4% del Pil. Esigere trasparenza significa diminuire la corruzione e determinare una gestione più efficace delle risorse. Nelle mani dei cittadini risiede infatti il miglioramento della democrazia del nostro Paese, un processo che per ActionAid si basa sui principi della trasparenza, responsabilità e partecipazione, che raggruppiamo nel termine “accountability”. Monitorare gli eventuali sprechi per noi significa investire al meglio le risorse disponibili nelle politiche sociali e capire come trovare più fondi per fasce più deboli. In Italia troppo spesso siamo stati abituati a delegare e poi lamentarci, mentre è necessario mettersi in gioco in prima persona e fare pressione per monitorare le scelte che ci riguardano. Ora i tempi sono maturi: i cittadini italiani sono desiderosi di un cambiamento.

Qual è la situazione in Campania?

La Campania presenta da sempre dati socio-economici particolarmente gravi, sia riguardo la povertà, sia riguardo l’occupazione, sia riguardo il livello di illegalità nel mondo del lavoro. Alcuni esempi sul livello di trasparenza dei siti web delle amministrazioni campane, riportati avvalendosi del sito “La bussola della trasparenza” della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono: Regione Campania: 3%; ASL Napoli1: 0%; Comune di Avellino: 0%; Comunità Montane: 0%. Il Comune di Napoli pubblica il bilancio on line, ma è comprensibile solo agli addetti ai lavori. C’è poi ancora una scarsa partecipazione dei cittadini, basti pensare a tutti i progetti pubblici mai avviati o in enorme ritardo come la bonifica di Bagnoli o il Forum delle Culture. Se ci fosse stato un monitoraggio in passato, forse non ci troveremo in questa situazione.
Eppure qualcosa si sta muovendo: proprio in seguito ad un incontro di presentazione del progetto che si è svolto ad aprile scorso a Napoli nell’ambito del Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa, l’amministrazione pubblica del Comune di Napoli si è impegnata, su sollecitazione dei “Ragazzi Socialmente Pericolosi”, a verificare la disponibilità di beni che possano essere utilizzati per progetti dedicati ai minori nei Quartieri Spagnoli.

 

Come sono strutturati i seminari proposti da Action Aid e qual è la finalità?

I seminari sono tenuti da massimi esperti di trasparenza in Italia. Ad Avellino Stefano Stortone, presidente del centro studi per la democrazia partecipativa, realizzerà un focus sul bilancio partecipativo, a Napoli ospiteremo Ernesto Bellisario, specialista di open data.
Ogni seminario consta di una parte teorica e di una parte pratica: ci teniamo molto all’interattività e al fornire strumenti operativi e metodologie per aumentare il livello di partecipazione e controllare le scelte delle amministrazioni e delle imprese. Vogliamo far capire che la trasparenza non è qualcosa di astratto, ma può essere conseguita a partire dall’impegno del singolo cittadino. I seminari sono solo l’inizio di un percorso per la creazione di piccoli nuclei di cittadini, associazioni e imprese che vogliano impegnarsi su questi temi. Ci auguriamo che i rappresentanti pubblici partecipino poiché l’idea è di collaborare in modo informato con le istituzioni nell’aumentare trasparenza ed efficienza delle politiche pubbliche, in un momento di risorse calanti per le amministrazioni locali.

Quali sono gli strumenti che andrebbero adottati per raggiungere una maggiore trasparenza e partecipazione?

Ci sono esempi positivi in alcuni Comuni del Nord e del Centro Italia, come Milano, Bologna o Ancona dove si realizza il budget partecipativo ovvero gli enti fanno decidere ai cittadini come utilizzare una parte del budget comunale attraverso il voto on line di alcune proposte. Altro strumento fondamentale per la trasparenza è l’open data ovvero la pubblicazione on line della spesa pubblica. Molti Comuni pubblicano i dati ma sono poco chiari e leggibili per il cittadino. Esempio positivo è quello di Udine che possiede una piattaforma on-line il bilancio trasparente.

Action Aid è molto attiva a Napoli a fianco ai minorenni a rischio esclusione.
Da tre anni stiamo lavorando sull’infanzia, in particolare nei Quartieri Spagnoli con i ragazzi a rischio esclusione sociale con le scuole e insieme all’associazione “Ragazzi Socialmente Pericolosi” con cui abbiamo realizzato alcuni progetti audio visuali in collaborazione con la Rai e il Giffoni Film Festival.
A settembre, così come è già avvenuto all’Aquila e a Reggio Calabria, partirà “Italia del Futuro” un progetto che premetterà ai cittadini di sostenere una scuola, sulla falsa riga delle adozioni a distanza. Così da rispondere alcune necessità fondamentali che la scuola non riesce a sostenere e di realizzare attività supplementari sui temi dell’alimentazione, della sicurezza e dell’inclusione delle donne. L’adozione riguarderà l’istituto comprensivo D’Aosta Scura con 3 plessi situati nel centro città, frequentato soprattutto da bambini appartenenti a famiglie in difficoltà, di cui il 15% di origine straniera.
Purtroppo le imprese a Napoli e in Campania sostengono poco i progetti sociali. Non mancano però gli esempi positivi come quello di una nota casa di costumi da bagno che a settembre darà la possibilità a 4 ragazzi dei quartieri spagnoli di seguire un corso di nuoto.

AdG

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