Un nuovo teatro, alla Sanità. Ce n’era bisogno? Pare di sì

L’intervista a Mario Gelardi, direttore artistico.

nuovo-teatro-sanitaUn nuovo teatro, alla Sanità. Per arrivarci bisogna addentrarsi nei vicoli dietro Piazza Cavour. Oppure prendere l’ascensore dal Corso Amedeo di Savoia, e far pochi metri. Eccolo qui questo spazio nato in una chiesa in cui l’unico culto ufficiale è credere nelle proprie possibilità.

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Ma in un periodo di crisi, in cui i posti dedicati all’arte, non solo teatrale, chiudono,  quali sono le ragioni che hanno portato all’apertura di questo spazio? Ne parliamo con Mario Gelardi, scrittore, editore e regista che ne curerà la direzione artistica.

Fare cultura a Napoli, nonostante le difficoltà è possibile?

“Penso di sì, anche se in questo momento non bisogna aspettarsi un segnale delle istituzioni: loro credono che ci vogliano soldi, fondi, per far qualsiasi cosa e visto il momento di crisi si trovano ad essere anche senza iniziative. Noi invece siamo la prova del fatto che la buona volontà è il primo passo necessario”

C’era bisogno di un altro teatro, a Napoli? 

“Me lo sono chiesto spesso. Penso di sì: c’era bisogno di un nuovo teatro,  un teatro fatto come lo vogliamo fare noi. Con gente che si preoccupa non solo di quello che porta sul palco ma anche di chi c’è in sala. Noi vogliamo costruire un pubblico e un dialogo con il pubblico, proponendo prezzi politici, ad esempio, che non superino i dieci euro, e legando le nostre attività non solo al momento dello spettacolo ma in appuntamenti diversi, penso a quelli da fare con le famiglie, per coinvolgerle e farci conoscere  dalla città e dal quartiere”

Il teatro fa parte della storia di questo posto, penso a Totò e a De Filippo, eppure un luogo fisico dove realizzare oggi, produzione teatrale, mancava. Come vi hanno accolto le persone che vivono qui? 

“Il quartiere ha accettato benissimo la nostra presenza anche perché sono già dieci anni che l’associazione “Sott’o ponte” di Vincenzo Pirozzi coinvolge i ragazzi della zona: questo dimostra quanto questo posto sia generoso”

 Avete pensato di coinvolgere nelle vostre attività anche gli altri teatri napoletani?

“Penso di sì, anzi, quando abbiamo avuto bisogno del fondale nero e della scala teatrale, allora ho chiesto aiuto a loro che fanno il nostro stesso mestiere: ho chiamato i teatri di Napoli, quelli importanti e noti, sperando volessero tessere la famosa rete culturale di cui si parla tanto. Nella teoria tutti mi hanno risposto positivamente ma nella pratica l’unico aiuto concreto, reale, è stato quello del Teatro Area Nord. Non so se ci hanno aiutato perché siamo forse vicini, perché a nostro modo siamo teatri di frontiera, ma sono sicuro che faremo qualcosa assieme a loro”.

Ci sono state diverse manifestazioni culturali a Napoli eppure la sensazione che si ha è che per quanto l’offerta sia vasta, non coinvolga davvero le persone

“Gli eventi, per loro natura, accadono e passano. Per noi è diverso, noi qui vogliamo costruire e restare. La percezione che ho guardando questa città è che spesso, più che portare avanti iniziative, noi le ospitiamo. Questo teatro deve e vuole essere diverso”

La volontà di differenziarsi è chiara sin dalla presentazione del teatro, che dice:  “Negli occhi di molti il Rione Sanità è identificato con quel filmato che ha fatto il giro del mondo in cui un pregiudicato veniva ucciso fuori da un bar. Ma questo luogo è anche altro ed è da questo che vogliamo partire. Vogliamo costruire una nuova immagine di questo rione e farlo partendo da un’idea concreta di cultura”

Per farlo, Gelardi e gli altri ragazzi che gli sono accanto nell’iniziativa, sono attivi  anche nel ricordo: quello di Sissi Liguori, la ragazza  napoletana morta nel deragliamento di treno superveloce in Cina, cui è intitolato lo spazio dell’associazione.

Come vi sosterrete?

“Con il pubblico” dice Gelardi . “ Iniziamo con un budget pari a zero – spiegano gli altri -  iniziamo come volontari, abbiamo solo il nostro entusiasmo e la nostra professionalità, chi vuole darci una mano?”

Il “Nuovo Teatro Sanità” è in piazzetta S. Vincenzo 1.

http://www.nuovoteatrosanita.it/

Si comincia  l’11 maggio alle 21 con “La solitudine si deve fuggire” di Manlio Santanelli, regia di Fabio Cocifoglia con Federica Aiello . Gli altri appuntamenti sono

18 maggio – ore 21

 Concerto Blu (nel blu dipinto di blu)

 Omaggio a Domenico Modugno con Lalla Esposito e, al piano,Mariano Bellopede

27 maggio – ore 16,30

La critica teatrale ai tempi di facebook , incontro sulle potenzialità della lettertura critica web

a cura di Milena Cozzolino

22 e 23 giugno

 Il meraviglioso Circo dei Fratelli Boldoni di Mario Gelardi con regia di Carlo Caracciolo

30 giugno - ore 18

Alessio Arena in concerto con "Bestiari(o) Familiar(e)

1-10 luglio, rassegna di teatro omosessuale AltroPalco

RF

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