La Campania luogo di dialogo su omosessualità e fede

Pasquale Quaranta racconta le attività possibili.

corteo-pro-omosexPasquale Quaranta è un giornalista e attivista italiano. Attualmente è progettista, docente e tutor stage presso il Cirps Consortium – Università Sapienza di Roma, centro interuniversitario per il quale ha ideato il Corso di educazione alle differenze affettive e sessuali finanziato dalla Provincia di Roma. Con lui parliamo dei diritti delle persone omosessuali, del dialogo con la Chiesa e lo Stato e di quanto è possibile fare.

Si è occupato dell'estensione dei diritti delle coppie coniugate a quelle di fatto, come nel caso della cancellazione di una norma sulla mobilità del personale di Polizia, un passo avanti nel dialogo tra associazioni glbt e forze dell'ordine, ma immagino che bisogni ampliare l'ambito di discussione. Lei, quando è stato ricevuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri non gli ha stretto la mano proprio in segno di protesta contro l'immobilismo della politica italiana.

In Campania con il Registro delle Unioni Civili si è fatto un bel passo avanti, anche se io li considero in una prospettiva diversa: io sono per il matrimonio. Le coppie omosessuali sono composte da persone che pagano le tasse esattamente come tutti e non vedo perché non debbano godere degli stessi diritti. All'epoca dei Dico ricordo che non era necessario nemmeno presentarsi in Comune, bisognava, bensì inviare una raccomandata: ecco, io voglio invece metterci la faccia, assieme al mio compagno. 

Parliamo del movimento gltb e della Chiesa. Lei ha curato il  libro "Omosessualità e Vangelo. Franco Barbero risponde" (Gabrielli Editore) ma spesso, anche nel caso delle discussioni sulla figura dell'ex arcivescovo di Milano, il dibattito sulle aperture in materia di omosessualità non sembra essere accolto con favore. In Campania come stanno le cose?

Il nostro territorio è storicamente luogo di dialogo su omosessualità e fede. Nei primi anni Ottanta esisteva un gruppo, I Tralci, che riuniva omosessuali cristiani a Napoli. A Monteforte Irpino venivano svolti quelli che oggi chiameremo Workshop, ovvero incontri in cui si discutevano diverse tematiche. Bisogna, oggi, recuperare le radici storiche di quel lavoro fatto da cattolici, credenti e cristiani omosessuali. Oggi esiste in Campania il gruppo Ponti Sospesi che si occupa dell'aggiornamento della pastorale cattolica sull'omosessualità. Penso ad una Chiesa dal basso che riesce a lavorare con, e non su, alla Teologia della Liberazione che è una riflessione teologica iniziata in America latina che tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano.

Lei è progettista, docente e tutor stage presso il Cirps Consortium dell'Università La Sapienza di Roma dove ha ideato il corso di Educazione alle differenze affettive e sessuali. Quali sono le cose più importanti su cui bisogna portare la riflessione? Come hanno reagito gli studenti?

Si tratta di un progetto che ha visto coinvolti due atenei, La Sapienza e Tor Vergata, che ho portato avanti assieme a moltissime associazioni gltb, dall'Arcigay alle Famiglie Arcobaleno ad Agedo, l'associazione dei genitori di omosessuali. Il risultato è stato un corso di formazione aperto a 20 studenti che sono stati coinvolti in lezioni con professori e attivisti e in stages presso diverse strutture. Ho registrato l'entusiasmo, la voglia di studiare e discutere questi temi. Abbiamo avuto modo di estendere il progetto convertendo il dibattito in azione concreta. C'è stata l'apertura di una biblioteca, un lavoro sull'avvocatura dei diritti delle persone omosessuali, ma soprattutto abbiamo portato avanti l'Osservatorio Media e Omosessualità per capire come viene rappresentata la nostra vita, se siamo vittime di stereotipi.

Cosa ne è venuto fuori?

Abbiamo istituito un premio giornalistico: "Penna Arcobaleno", patrocinato dall’Ordine dei giornalisti con la media partnership di Rai News. Attraverso 8 criteri abbiamo selezionato i professionisti del settore che avevano trattato il tema dell'omosessualità con competenza. Abbiamo premiato due giornalisti de Il Sole 24 Ore e uno del Corriere della Sera. Sono felice di aver portato avanti questo lavoro e spero di trovare sempre nuove risorse e possibilità per continuarlo: bisogna lavorare nell'ottica del dibattito, della ricerca e dell'inclusione sociale.

Raffaella R. Ferré

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