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Mercoledì 24 Aprile 2024




“I pendolari siedano ai tavoli di trattativa”

 Il presidente di Federconsumatori sulle condizioni del trasporto pubblico.

rosario-stornaiuolo"E' paradossale: ovunque aumenta la domanda di servizio pubblico a causa dell'aumento del costo di benzina e assicurazioni, per un accresciuta sensibilità ambientale, per la necessaria pedonalizzazione dei centri storici, e a Napoli sono sempre di più gli utenti non disposti a rinunciare all'automobile", spiega Rosario Stornaiuolo, presidente regionale di Federconsumatori, che negli ultimi mesi sta raccogliendo numerose denuncie sui disservizi dei trasporti pubblici.

 Che idea si è fatto della crisi del trasporto locale?

"Disagi e disservizi sembrano creati volontariamente. Appare sempre più evidenti un disegno ad arte per far fallire il sistema di trasporto pubblico locale. Tutte le aziende regionali sono al collasso, a Caserta, a Napoli, a Salerno. Di questo passo la vendita ai privati risulterà l'unica soluzione praticabile. Ma chi ha i soldi per investire? Chi ci garantisce, come spesso avviene dalle nostre parti, che i trasporti non diventino terra di conquista per chi detiene ingenti capitali illeciti?"

Come si è arrivati alla situazione attuale?

"Negli ultimi anni la Regione si è resa responsabile di un aumento esorbitante delle tariffe, scoraggiando di fatto l'utenza, e contemporaneamente ha drasticamente ridotto i trasferimenti alle aziende di trasporto: meno 6 percento nel 2010, meno 5 nel 2011. I servizi sono stati ridotti fino al 50 percento. Non c'è una gestione razionale, 139 aziende di trasporto in regione sono troppe, 139 consigli di amministrazione un inutile sperpero di denaro pubblico. Si tratta poi quasi sempre di amministrazioni politiche che poco conoscono del settore, ma che restano saldamente legati alle poltrone"

Quindi il trasporto pubblico ha un destino segnato?

"Al contrario, crediamo che sia doveroso rimetterlo in sesto e renderlo efficiente. Insieme a scuola e sanità, la mobilità costituisce un diritto fondamentale di uno Stato civile. Non si può negare la possibilità di lavorare, farsi curare, partecipare alla vita pubblica perché si è relegati nei propri quartieri".

Quali soluzioni proponete come Federconsumatori?

"Occorre razionalizzare i servizi. Si crei un'unica azienda di trasporto che gestisca sia i mezzi su gomma che quelli su ferro. Al massimo un'unica azienda regionale e una per l'area metropolitana. E poi si affidi a persone competenti, tecnici esperti, anche i migliori del mondo non costerebbero quanto i dirigenti attuali. Inoltre è necessario che ai tavoli di trattativa sul tema dei trasporti non siedano solo politici, azienda e lavoratori, ma soprattutto gli utenti. Sono loro la misura dell'efficienza dei servizi e, ora che si organizzano in comitati e associazioni, non si può continuare ad ignorarli".

L'assessorato regionale ha disposto la reintroduzione dei ticket per ogni azienda al fine di far risparmiare i passeggeri. Come valuta l'iniziativa?

"E' una decisione incomprensibile. Il sistema di sbigliettamento di UnicoCampania funzionava bene, a riconoscerlo è stata proprio l'Unione Europea. Con la reintroduzione dei ticket aziendali aumenteranno i costi per le singole aziende che dovranno provvedere a stampa e distribuzione, poi il risparmio per il consumatore sarebbe del 10 percento appena e nel tempo il prezzo inevitabilmente aumenterà".

Molti utenti accusano i dipendenti di non lavorare abbastanza. Ritiene siano accuse giuste?

"Non sono d'accordo con la prospettiva di contrapporre utenti a lavoratori. E' ovvio che ci sia sfiducia crescente e che i primi obiettivi della protesta siano quelli che indossano su autobus e treni le divise aziendali, ma il problema è a monte. Ci sono conducenti che si assumono rischi viaggiando su mezzi inadeguati, che lottano per il miglioramento dell'azienda, e poi ci può essere chi lavora meno. Ma il problema resta fondamentalmente politico".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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