| SEGUICI SU seguici su Facebook seguici su Twitter youtube
Sabato 20 Aprile 2024




“La Fiat rispetti la legge e la dignità delle persone”

Parla Antonio De Luca, uno dei 19 operai reintegrati.

fiat-pomiglianoA Pomigliano è entrato giovanissimo, nel 1989. Sindacalista Fiom è tra i 19 operai che hanno vinto la causa contro l’azienda e dovrà essere reintegrato al lavoro.  Dopo un lungo periodo di mobilità varcherà nuovamente i cancelli dello stabilimento il prossimo 28 novembre: “Non riusciranno a contrapporci ai 19 colleghi che la Fiat vuole espellere per far posto a noi. Marchionne ci dica piuttosto qual è il piano industriale”.

“Operazione di distrazione di massa”, questa l’espressione che Antonio De Luca ripete per definire la decisione di Fiat di far scontare il suo reintegro e quello di altri 18 colleghi ad altri 19 operai. “Se 19 assunzioni sono troppe, figuriamoci le 3mila annunciate al momento del varo del progetto Fabbrica Italia”.

Operai contro operai, che clima si respira ai cancelli di Pomigliano?

“E’ una situazione difficile. Ma la contrapposizione tra lavoratori è esattamente quello che vuole Marchionne. Sta prendendo tempo senza curarsi degli effetti destabilizzanti che le sue decisioni comportano. Mi colpisce l’incapacità di politica, media e di molti intellettuali di comprendere cosa voglia celare questa operazione. Si attacca lo Stato, la magistratura, la legge, per coprire la totale assenza di un piano  industriale. Il governo non può limitarsi a delle dichiarazioni di rito, deve intervenire ”.

Cosa proponete voi della Fiom?

La nostra proposta è nota da tempo. Chiediamo che siano avviati contratti di solidarietà e rotazioni di cassa integrazione in modo che nessuno veda reciso il cordone ombelicale che li lega all’azienda per il tempo necessario alla ripresa del mercato. E’ una soluzione che non comporta costi ulteriori per il datore di lavoro, piuttosto testimonia della nostra disponibilità al sacrificio. Allo stesso tempo implica, però, che ci sia un piano industriale che ancora non vediamo all’orizzonte. Noi crediamo nella potenzialità di questa fabbrica e le difendiamo. Marchionne dimostri la stessa volontà, ci dica cosa ha in mente per il futuro della Fiat”.

Lei cosa si aspetta?

Cominciamo col dire che la Panda è una buona macchina e sta andando bene. Ma le possibilità di crescita ci sono, il problema è che non vengono colte. Penso per fare un solo esempio alle vetture elettriche, noi ne parliamo dal 2006. Tutti i centri storici stanno chiudendo al traffico, serviranno molti più mezzi pubblici ecologici, e noi che facciamo? Chiudiamo l’Iribus che potrebbe avvantaggiarsi di questa crescente fetta di mercato. E così i bus si dovranno acquistare all’estero. Il governo non può stare a guardare, è sua responsabilità imporre una politica industriale, a cominciare proprio dalla sostenibilità ecologica”.

Ma ormai con la Fiom il dialogo è interrotto da tempo

Non per nostra scelta. La contrapposizione sindacale non si configura esclusivamente come un muro contro muro. La dialettica serve a rivedere posizioni e risanare errori per il bene comune dell’azienda. Certo non c’è dialogo se la mancanza di visione imprenditoriale si traduce in autoritarismo nelle relazioni industriali. Non possiamo accettare che la modernità passi per il ritorno al passato, che l’unico indicatore di competitività diventi la riduzione del costo del lavoro e dei diritti degli operai”

Che accoglienza si aspetta in fabbrica il 28 novembre?

“I colleghi ci aspettano a braccia aperte. Vogliono che noi rientriamo con la nostra libertà”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

agendo 2023 banner
Prenota la tua copia inviando una e-mail a comunicazione@gescosociale.it
tiSOStengo
unlibroperamico
selvanova natale 2020 banner
WCT banner
gesco 30 anni
napoliclick
Amicar banner 500

Archivio Napoli Città Sociale