Napoli è bella, ma piena di barriere architettoniche”

Da Londra intervista a Emanuela Romano nuotatrice ai Paralimpici 2012

Emanuela-RomanoGrinta e costanza la ricetta di Emanuela Romano, esordiente ai Giochi Paralimpici sta gareggiando a Londra con 4 specialità di stile ed ha già ottenuto ottimi risultati. La ventiduenne di Ponticelli fa parte degli ASD Associazione Sportiva Dilettantistica Nuotatori Campani e della FINP Federazione Italiana Nuotatori Paralimpici. Affetta da artogriposi congenita, un ridotto sviluppo della parte inferiore delle gambe, denuncia le barriere architettoniche in città.

Come ti senti a partecipare alle Paralimpiadi?

Bellissimo, ci sono tantissime persone a vedere le gare, non me lo aspettavo. Sono tutti molto cordiali e ospitali.
Personalmente sono molto felice di aver raggiunto ottimi risultati nelle gare superando i tempi raggiunti in altri meeting internazionali come quello di Berlino: il risultato più importante è quello  nella gara 400 stile in cui mi sono classificata quinta, passando dai 5.57 di Berlino a 5.44. Sono andate bene anche nelle altre discipline in cui sono specializzata: 100 Dorso, 200 Misti, 500 Stile Libero. 100 Stile Libero sarà l’ultima gara che si terrà sabato prossimo.

Come hai iniziato a nuotare?

Ho iniziato a 12 anni per seguire una terapia in acqua per le gambe. E’ così che ho conosciuto Vincenzo Allocco, il mio coach, che da sei anni è tecnico della FINP e che mi ha inserito nelle gare agonistiche.

Credi che Napoli sia una città sensibile alle disabilità?

A Napoli ci sono tantissime barriere architettoniche, gradini ovunque, anche nella metropolitana, un paradosso visto che la costruzione è recente. Le persone spesso non sono sensibili: parcheggiano l’auto nei posti dedicati o sulle rampe per le carrozzine. Io riesco a camminare per brevi tratti e guido perciò sono agevolata, ma per chi usa sempre la carrozzina è tutto inaccessibile, anche i bus. E’ un peccato perché Napoli è una bella città ed è ingiusto che non possa essere fruita da tutti. A Londra le barriere sono pari a zero.

Come trascorri la tua giornata?

Mi alleno due ore la mattina e due il pomeriggio e trascorro un’ora in palestra a Portici nella piscina dell’ASD Gruppo Cesaro che ringrazio perché dà l’opportunità ai giovani promettenti di allenarsi gratis. Mi piace navigare in internet e mi piace molto la fotografia. Se avessi continuato a studiare, dopo ragioneria avrei studiato fotografia.
Trascorro il tempo libero con gli amici e la mia famiglia che mi sostiene nello sport. In questo momento sono qui i miei genitori, una sorella con i nipoti e un’altra sorella che vive già a Londra. Mentre altri 3 fratelli mi aspettano a casa.

Credi che Napoli si possa definire una città multiculturale?

Io sono nata a Napoli e i miei genitori mi hanno adottata neonata, sono solo di origine africana, tuttavia noto che in alcuni casi c’è diffidenza verso chi ha la pelle di un colore differente e che le persone fanno battutine sui ragazzi che puliscono i vetri delle auto. Mi dispiace, ma essendo a Londra, mi viene automatico fare un paragone con questa città che è multiculturale a tutti gli effetti. Napoli evidentemente non lo è.

Cosa sogni per il tuo futuro?

Il mio futuro è lo sport. Spero di entrare in un gruppo sportivo delle Fiamme, (ndr. gruppi sportivi legati ai corpi di Stato) come le Fiamme Oro della Polizia di Stato che selezionano gli sportivi tra i giovani con un rating alto, ossia che si classificano entro il quarto posto nelle manifestazioni sportive mondiali. Ed è a classificarmi tra i primi che punto: sto già pensando ai mondiali dell’anno prossimo.

Che consiglio daresti a chi ha una disabilità e vuole dedicarsi allo sport?

Di non chiudersi in casa, di vedere cosa si può fare a livello sportivo nella propria città, di contattare gli allenatori anche grazie al sito del Comitato Paralimpico Italiano (http://www.comitatoparalimpico.it/)

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