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venerdì 19 Aprile 2024




La Giornata Internazionale dei Rom e dei Sinti

Chi sono i Rom? Nel Vocabolario Sociale (nel capitolo Immigrazione da pagina 77) abbiamo raccontato la storia e le abitudini sociali dei Rom spiegato quali sono le loro reali condizioni esistenziali in Italia e quali pregiudizi linguistici da sfatare.  Si legge nel Vocabolario: "Rom è il nome collettivo di uno dei principali gruppi della popolazione di lingua romanes. I rom (plurale ròma o romà) costituiscono una nazione senza Stato divisa in piccole comunità tra Europa e America che hanno assunto usi, costumi e tradizioni diverse attraverso contaminazioni e in - terscambi con le popolazioni dei Paesi con cui hanno convissuto. Hanno un inno “Gelem Gelem”, “Camminando Camminando”, e una bandiera a bande orizzontali azzurro e verde e una ruota rossa al centro. Li acco - muna l’origine da una diaspora che si ritiene abbia avuto inizio intorno al X secolo da regioni al confine tra India e Pakistan e l’uso di dialetti, almeno un tempo, intercomprensibili, derivati della lingua romanes, di origine indo-ariana. In romanes, rom significa uomo o marito, romani è l’aggettivo femminile, romano il maschile, e alcuni gruppi lo utilizzano come nome etnico, contrapposto a gaggè che indica chi non è rom. Nell’uso comune con rom ci si riferisce ai numerosi sottogruppi che costituiscono il popolo rom e sulla base di analogie, erroneamente, a popolazioni che non si autodefiniscono tali come, ad esempio, i sinti, insediatisi secoli addietro nel Nord Italia. Nella maggior parte dei casi le comunità rom adottano la lingua e la religione del Paese in cui si stabiliscono e contrariamente a un’opinione molto diffusa non sono nomadi. Un cambiamento intervenuto nel tempo a seguito dell’estinguersi per ragioni di mercato delle antiche professionalità in cui eccellevano (circensi, fabbri, venditori di cavalli, giostrai), che imponevano loro continui spostamenti. Una credenza, quella del nomadismo, che in Italia ha giustificato e giustifica mancate politiche abitative a loro favore, relegandoli in campi periferici privi di servizi, e ha provocato ripetuti richiami da parte di Nazioni Unite e organismi comunitari che in tale condotta ravvisano un atteggiamento discriminatorio e segregazionista. Sui media e nel discorso politico, poi, il termine rom compare prevalentemente in riferimento a episodi di cronaca nera nei quali alcuni appartenenti a questo gruppo si rendono protagonisti di reati come furti e stupri, contribuendo così in modo decisivo ad alimentare l’idea nell’opinione pubblica che i rom siano irrimediabilmente antisociali e ad affrontare le politiche connesse in termini prevalenti di devianza e sicurezza. Un pregiudizio che affonda le sue radici nel Medioevo quando iniziarono a circolare leggende che descrivevano i rom come ladri di bambini, stregoni dediti alla magia nera e persino alla pratica del cannibalismo, e che nei secoli ha portato a segregazione, persecuzioni, fino allo sterminio di circa cinquecentomila rom nei campi di concentramento nazisti".

AdG

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