Il modello pubblico-privato va sostenuto perché conviene (a tutti)

convegno-17-12-2014L’integrazione tra pubblico e privato sociale funziona: perché quando l’Asl e il Terzo Settore lavorano assieme, i servizi costano meno e hanno un’efficacia sociale più ampia e forte. Lo dice il report diffuso durante il convegno organizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco per un focus aperto e condiviso sull'utilizzo delle risorse pubbliche e l’integrazione con il terzo settore. 

I dati riguardano uno studio fatto sui servizi psicosociali e di riabilitazione dell’Asl Napoli 1 Centro realizzati dall’Associazione Temporanea di Impresa composta dal consorzio Gesco (capofila) con i consorzi Co.ri, Icaro, Proodos, Sol.co, la cooperativa Capodarco e l’associazione Il Pioppo e ci mostrano che seguire circa 3.400 persone, tra sofferenti psichici, persone con problemi di dipendenza e dell’area penitenziaria, anziani, disabili, attraverso un modello integrato, costa circa 4.000 euro annui pro-capite, vale a dire il costo medio mensile sostenuto per un solo utente ricoverato o preso in carico da una struttura privata convenzionata.

Volendo fornire un ulteriore esempio pratico, ciò significa che affidare la cura di una persona anziana al privato sociale costa circa la metà del ricorso alla sanità privata convenzionata (inserita nell’analisi a partire da decreti e regolamenti regionali di riferimento). Inoltre, quando si integrano le professionalità e gli attori, il costo medio utenza si rivela più basso non solo rispetto all’unica alternativa possibile (ovvero la delega al privato convenzionato), ma anche rispetto ad una gestione con il solo personale Asl. Ma l’economicità non è il solo obiettivo da perseguire perché Asl e organizzazioni sociali hanno all’interno della loro mission - a differenza di strutture profit private convenzionate e  tendenzialmente propense alla massimizzazione del profitto - anche uno scopo sociale: la possibilità che in un percorso terapeutico unico e integrato il paziente possa anche avere l’opportunità di una sua piena emancipazione ed inclusione sociale.

Al convegno, dal titolo “L’efficacia sociale ed economica dei servizi socio-sanitari” e  che ha visto la partecipazione di molti soggetti coinvolti, ha preso parte anche l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta che ha ribadito l’importanza di un nuovo modello di Welfare, unica vera possibilità di rispetto dei diritti fondamentali: “Il Comune sta cercando di agire per rendere sempre più coerente l'offerta con la domanda. Il rapporto presentato oggi apre anche una riflessione sulla gestione dei servizi integrati che sono sottovalutati ma che nella pratica quotidiana rivestono invece un ruolo fondamentale in quanto sono elementi facilitatori del raggiungimento di obiettivi di efficacia e efficienza partecipativa”

Guarda il video dell’intervento dell’ass. Gaeta.

A Sergio D’Angelo, direttore del gruppo di imprese sociali Gesco è toccata la conclusione della giornata che ha definito “importante per un successivo e più avanzato dibattito”. Se all’apertura dei lavori D’Angelo si era focalizzato sulla necessità di ampliare la discussione e far comprendere che le cose di cui si occupa il Terzo Settore non riguardano solo le fasce deboli ma l’intera collettività,  in chiusura ha sottolineato che il ruolo del privato, in un modello di integrazione, non è quello di far da pronto soccorso alle emergenze del pubblico.

Guarda il video dell’intervento di Sergio D’Angelo.

RRF

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