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Giovedì 18 Aprile 2024




La nostra scuola può essere ancora Fuoriclasse

I risultati

Quattro sono gli indicatori utilizzati per verificare l’attendibilità del programma: la puntualità alle lezioni; i giorni di assenza; il grado di interesse delle famiglie per l’andamento scolastico dei figli; i voti nelle materie fondamentali, cioè italiano e matematica. Ma un semplice confronto tra gli esiti pre e post intervento non basta per stabilire se Fuoriclasse ha davvero funzionato, perché, come spiegano gli stessi attuatori, “ Molti fattori sono in grado di influenzare gli esiti possono variare nel tempo e produrre autonomamente degli effetti sugli esiti. Dobbiamo essere sicuri che i cambiamenti che osserviamo siano farina del sacco di Fuoriclasse. In pratica dobbiamo dare risposta alla seguente domanda: cosa sarebbe successo se Fuoriclasse non fosse mai stato attuato?” Per farlo si è individuato allora un “gruppo di controllo”, ovvero circa 550 alunni non coinvolti nel progetto che frequentano le medesime scuole (altri plessi) o scuole della stessa zona e dunque vivono nel medesimo contesto sociale ed educativo degli studenti coinvolti nelle attività del “gruppo dei trattati”.

I ritardi

Cominciamo dicendo che sia alle primarie che alle secondarie di I grado, nell’arco di due anni, si è  ridotta in modo significativo la percentuale di studenti che entrano in ritardo alle lezioni: “L’impatto è consistente, quasi un dimezzamento rispetto al valore atteso dopo due anni in base all’andamento del gruppo di controllo che lasciava presagire un peggioramento nel corso del tempo. Le attività di Fuoriclasse sono riuscite non solo ad evitare l’incremento dei ritardi, ma anche a ridurre l’incidenza degli stessi nell’arco del biennio portandoli ad un livello addirittura più basso di quello osservato per il gruppo di controllo”. Le attività di Fuoriclasse riescono poi a riconquistare ad abitudini più rispettose delle norme scolastiche anche gli studenti indicati dagli insegnanti come ritardatari cronici (sempre in ritardo). Il risultato è eclatante ed è in  controtendenza rispetto a quanto sarebbe dovuto accadere se guardiamo all’andamento del gruppo di controllo sia alle primarie che alle secondarie di I grado.

Le assenze

All’inizio del progetto, gli studenti del gruppo di controllo si assentavano meno di quelli del gruppo coinvolto nelle attività di Fuoriclasse. Dopo due anni, le assenze nel gruppo di controllo sono aumentate. Avremmo dovuto aspettarci un andamento analogo anche per i ragazzi del gruppo coinvolto nelle attività di Fuoriclasse. Invece, il numero medio di assenze non peggiora, anzi si riduce nell’arco del biennio. Rispetto a quanto atteso, la riduzione delle assenze è di 3 giorni alle primarie e di ben 11 giorni alle secondarie.

Partecipazione dei genitori

Gli ingressi più puntuali alle lezioni e le minori assenze dipendono anche da un rinnovato interesse dei genitori per l’andamento scolastico dei figli: questo è particolarmente vero nella scuola secondaria di I grado dove le scuole denunciavano in partenza un più alto numero di genitori disinteressati. Ed è qui che le attività di Fuoriclasse hanno prodotto il risultato più tangibile perché la quota di genitori disinteressati si riducefino a un valore finale pari a ¼ di quello atteso (dal 24% al 6%), in controtendenza rispetto al gruppo di controllo. Il progetto dimostra allora che anche nei territori più svantaggiati si può ricostruire un tessuto sociale più favorevole alla scuola.

Il rendimento scolastico

Il cambiamento di abitudini fin qui segnalato potrebbe influire anche nel miglioramento dei rendimenti scolastici: “Abbiamo cercato di capire se fossero già in atto nel breve periodo dei processi di crescita degli apprendimenti. Purtroppo i punteggi ai test Invalsi di Italiano e Matematica non vengono rilasciati se non in modo anonimizzato e dunque non è possibile collegare ad ognuno degli studenti dei due gruppi (trattati/controllo) i rispettivi punteggi. Dunque, non disponiamo al momento di una misura di rendimento scolastico davvero comparabile tra studenti, classi e scuole. Per questa ragione, proponiamo alcune prime evidenze indiziarie basate sui voti finali in Italiano e Matematica attribuiti dagli insegnanti. I voti non sono perfettamente comparabili tra classi e scuole perché lo standard applicato dai docenti può variare. Peraltro, alle primarie i voti sono stati reintrodotti solo di recente contro il parere di molti insegnanti abituati a formulare giudizi più articolati” spiegano da “Save the Children”. Nonostante ciò i dati raccolti dicono che gli studenti di scuola secondaria sembrano cominciare beneficiare anche di un miglioramento dei rendimenti scolastici e rispetto alla media attesa, al termine del biennio, la crescita dei voti è nell’ordine del 4-6%.

RRF

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