Terzo settore in Campania: le associazioni soddisfatte della riforma, ora tocca alla Regione

terzo-settoreIl no profit campano si dice soddisfatto per il disegno di legge sulla riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale, approvata lo scorso 10 luglio dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.

Ma le organizzazioni che fanno capo a Federsolidarietà Campania chiedono più tutele per il settore e sollecitano l’approvazione della legge regionale per la cooperazione sociale. “Esprimiamo soddisfazione per il lavoro che il Governo sta compiendo sul Terzo settore – dichiara Giovanpaolo Gaudino, presidente di Federsolidarietà Campania, la Federazione che aggrega le cooperative sociali aderenti a Confcooperative - Il disegno di legge va verso l’innovazione e lo sviluppo del mondo sociale. Ci auguriamo che questo riconoscimento verso il no profit induca anche la Regione Campania a svoltare, a investire con determinazione nel settore e a promulgare definitivamente la legge a tutela della cooperazione sociale, che seppure rischia di essere anacronistica (recepisce una normativa del 1991), delinea un quadro normativo necessario per lo sviluppo della cooperazione sociale nella nostra regione”.

E continua: “Siamo contenti perché il disegno normativo raccoglie molte delle proposte avanzate dalla nostra Federazione su tutto il territorio nazionale, al momento della consultazione sulle Linee guida. Il 30% delle risposte pervenute al ministero del Lavoro sono della cooperazione sociale. È stata anche recepita la possibilità di riconoscere quali imprese sociali di diritto le cooperative sociali e i loro consorzi”. Le novità in arrivo sono importanti e diverse. C’è in ballo la riforma del libro I titolo II del Codice Civile, della disciplina dell’impresa sociale, del servizio civile, più l’introduzione di strumenti innovativi: la possibilità di affidare beni pubblici in disuso alle imprese sociali, misure per promuovere la raccolta di capitali privati, il fondo rotativo per le imprese sociali. Accanto alla semplificazione dell’iter per riconoscere la personalità giuridica delle associazioni, ci sono il registro unico delle organizzazioni del terzo settore e il lungo e complicato capitolo della semplificazione della legislazione fiscale, compresa l’annosa questione della stabilizzazione del cinque per mille.

La soddisfazione è soltanto parziale anche per molte organizzazioni nazionali, tra cui il Forum Nazionale del Terzo Settore. “Si tratta di un buon testo – ha spiegato il portavoce del Forum, Pietro Barbieri - di cui siamo complessivamente soddisfatti, che abbraccia tutta la normativa del Terzo Settore e che ha saldi ancoraggi costituzionali, solidaristici e si pone in una prospettiva di riduzione delle diseguaglianze”. “Ma accanto alle molte luci – ha aggiunto Barbieri – ci sono anche delle ombre. Notiamo, ad esempio, la mancanza di un’adeguata copertura economica all’altezza delle tante sfide che il DDL si pone, specie con riferimento al  Servizio Civile universale e alla stabilizzazione del 5 x1000. C’era da aspettarselo, dopo i dati di questi giorni, ma non possiamo non esprimere delusione. La Legge di Stabilità 2015 sapevamo che sarebbe stato terreno di lavoro per povertà, non autosufficienza e politiche sociale. Lo sarà, ora, anche per il Servizio Civile, per il 5 per mille e la fiscalità di vantaggio per il Terzo Settore”. A settembre sarà avviato l’iter parlamentare, a termine del quale il Governo avrà un anno per la redazione dei decreti legislativi delegati.

Per maggiori informazioni:

http://www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/20140711_Riforma-Terzo-Settore.aspx

© RIPRODUZIONE RISERVATA