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Giovedì 28 Marzo 2024




Niente estate protetta per i bambini dell’Arenaccia

A Voce d’’e creature rischia di chiudere.

avocedecreatureLa Fondazione ‘A Voce d’’e creature Onlus che deal 2007 ha sede nella storica “Villa di Bambù” confiscata alla criminalità organizzata si occupa di contrasto alla dispersione scolastica, nonché di sostegno a progetti educativi e di formazione alla cittadinanza attiva. L’anno scorso con “estate ragazzi” i giovani dell’Arenaccia hanno potuto vivere un’estate protetta, ma venerdì scorso la Fondazione ha chiuso. Don Luigi Merola spiega perché.

A fronte delle polemiche che hanno visto don Luigi Merola protagonista dei quotidiani per i commenti su Berlusconi, il prete anticamorra, riporta l’attenzione sul deficit economico della Fondazione ‘A Voce d’’e creature Onlus” di cui è presidente. “Ho rilasciato una lunga intervista a Radio 24 proprio per sensibilizzare imprenditori e privati sul nostro progetto essenziale per i bambini del quartiere, ma purtroppo sui giornali è stato considerato solo una mia battuta su Berlusconi e non ciò che più conta: se la Fondazione chiude tutti i ragazzi torneranno per strada. Accogliamo ragazzi dipendenti dal gioco, quelli che abbandonano la scuola, quattordici- quindicenni addetti alla contraffazione. Li seguiamo con programmi individualizzati e lavoriamo anche con i genitori perché pensiamo che non è il ragazzo ad essere deviato, ma lo sono gli adulti. Rappresentiamo l’anticamorra dei fatti”, spiega don Merola.
L’estate scorsa i ragazzi sono stati accompagnati dagli educatori per un campo scuola, che si è tenuto a Posillipo e a Ischia, che aveva come tema “Piccoli passi e grandi sogni…”, ma quest’anno non sarà possibile realizzarlo. “Abbiamo iniziato l’estate ragazzi il 3 giugno perché tanti ragazzi non andavano più a scuola, ma dopo 1 mese sono finiti i fondi”, chiarisce il prelato.

Sono oltre 150 i minorenni tra i 6 e il 17 anni che trovano nella sede confiscata del boss un luogo protetto dove trascorrere i loro pomeriggi seguendo il doposcuola e i corsi di danza, musica, arte, sport, lingue straniere e informatica. Tre persone sono impiegate a tempo indeterminato nella Fondazione: la segretaria, un addetto alla manutenzione e un’educatrice psicologa. E a dirigere i laboratori, un gruppo di una ventina di volontari, studenti universitari e insegnanti, che dedicano il loro tempo libero alla Fondazione. Inoltre è attivo un centro di ascolto con la presenza di figure professionali, tra cui un medico, uno psicologo e un avvocato, che operano presso la Fondazione, assistendo gratuitamente chi ne ha bisogno.

Tra i progetti più innovativi realizzati in questi anni: il piano di formazione “Arti Bianche” indirizzato ai giovani dai 16 ai 23 anni ed ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, che intendono rientrare in percorsi formativi attraverso un corso teorico-pratico. L’idea nasce proprio dall’esigenza di avviare i giovani in situazioni di disagio al mondo del lavoro e a tal fine è nata una collaborazione fattiva attraverso un protocollo d’intesa tra la IV Municipalità del Comune di Napoli, l’Istituto Alberghiero IPSSAR Duca di Buonvicino, il 76° Circolo Didattico F. Mastriani, la Casa Circondariale di Napoli e la Fondazione ‘A voce d’’e creature Onlus. Dal 2008 è attivo un protocollo d’intesa tra la S.M.S. “S. Alfonso de’ Liguori” e la Fondazione, per iniziare un percorso di recupero degli alunni in situazione di disagio comportamentale e cognitivo, al fine di un loro reinserimento nell’ambito scolastico.

Il budget necessario a sostenere tutto questo è di 60 mila euro l’anno, una cifra raccolta grazie alle donazioni private.  “E da 6 anni andiamo avanti senza un euro pubblico - chiarisce Don Merola-. Stiamo aspettando ancora il 5x1000 del 2011, benché è poca cosa. Abbiamo anche chiesto al Comune di Napoli di partecipare ad un bando per un PON, ma ci hanno risposto che era solo per le start up. Ci basterebbero 10 mila euro per pagare i laboratori estivi, ma le istituzioni ci voltano le spalle”, spiega Merola risentito.
La Fondazione spiega il deficit economico con una serie di problematiche che si sono presentate contemporaneamente, in primis il pagamento di 15 mila euro di tarsu arretrata degli ultimi 4 anni: “Non abbiamo mai ricevuto le bollette, e alla fine c’è venuta a bussare alla porta Equitalia. Il sindaco aveva detto che ci avrebbe messo a disposizione un fondo ad ok, ma non ne abbiamo più saputo nulla”. Negli ultimi mesi a causa della crisi sono venute meno anche le donazioni dei privati. Un problema sostanziale sollevato da don Merola è quello relativo alla gestione dei beni confiscati: “Stiamo chiedendo da anni una legge per l’allocazione dei fondi confiscati ai camorristi, che attualmente confluiscono nel Fondo Unico di Giustizia, per la gestione dei beni confiscati. Un’associazione che ha in dotazione un bene e non ha i mezzi per ristrutturarlo o per realizzare progetti sociali deve essere sostenuta dallo Stato altrimenti la dà vinta alla camorra”.
Tre sono gli scopi della Fondazione: il primo ha ad oggetto la realizzazione di interventi di recupero ai percorsi scolastici e di contrasto in tutte le forme possibili di dispersione scolastica, nonché di sostegno a progetti educativi e di formazione alla cittadinanza attiva; il secondo ha per oggetto interventi e progetti finalizzati all’erogazione di servizi assistenziali, di aggregazione sociale e integrazione culturale; il terzo ha ad oggetto la dotazione di strumenti necessari per facilitare la collocazione occupazionale, attraverso la formazione alle nuove figure professionali e recuperando antiche mestieri e professioni artigiane.

Rispetto alle polemiche mediatiche Don Merola afferma: “La lotta alla camorra si fa con i fatti, non con le chiacchiere e le polemiche, nell’ambito dell’intervista alla Zanzara ho semplicemente ribattuto ad una battuta del giornalista dicendo che Berlusconi è un peccatore come molti altri e che su Cosentino, visto che deve esserci ancora la sentenza, non potevo esprimere un giudizio. Alcuni giornalisti invece di venire a vedere cosa si fa nei territori, cerchino degli scoop politici. Mi dispiace solo di essere stato attaccato dalla Magistratura che stimo. D’altra parte ci tengo a sottolineare che da Berlusconi non ho avuto un euro. La Fondazione ha tanti tifosi e pochi giocatori. 

Qui a Napoli è difficile resistere, sono andati via tutti: don Aniello Manganiello, don Gennaro Matino, Roberto Saviano. Napoli è una città che ti lascia solo. La politica è lontana dal territorio, invece bisogna investire nelle scuole, negli oratori.  Io resto qui a lottare per la Fondazione e a cercare i fondi per sostenerla.
L’unico in lizza per un sostegno al momento è Giovanni Lombardi, presidente della Casertana, che ha già sostenuto concretamente “‘A Voce d’’e creature” di fatti i suoi giocatori portano il logo della Fondazione sulle magliette. “Lo incontro- chiosa speranzoso don Merola- e vedo se riusciamo a riaprire a settembre. In un modo o nell’altro ce la faremo”.

Alessandra del Giudice 

Info: http://www.avocedecreature.it/

PER DONAZIONI:  Fondazione Onlus 'a VOCE d''e CREATURE- C/O BANCO DI NAPOLI
COD. IBAN: IT82G0101003400100000014001

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'a VOCE d''e CREATURE
C.F.: 95097930630

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