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venerdì 19 Aprile 2024




Case famiglia: i magistrati con gli operatori

“Un servizio indispensabile che va tutelato”.

casa-famigliaIncontro interlocutorio tra operatori di Case famiglia e assessorato. La promessa del pagamento di due bimestri arretrati non scongiura il rischio della chiusura: “Quei soldi verrebbero requisiti dalle banche per gli interessi che abbiamo maturato negli anni”.

Dalla commissione Welfare del Consiglio comunale è indirizzata alla giunta una richiesta per incrementare del 30 percento i fondi stanziati fino ad ora. Continua così la protesta che vantano crediti triennali con il Comune.

Sostegno alla vertenza giunge dall’associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia che con una lettera esprimono preoccupazione per lo stop ad un servizio “indispensabile”.L’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF), sezione di Napoli, esprime il proprio allarme per l’emergenza in cui versa il sistema di accoglienza residenziale dei minori fuori famiglia del comune di Napoli: “Soprattutto in un territorio come il nostro nel quale stenta a decollare l’istituto dell’affido familiare, le comunità residenziali forniscono un servizio indispensabile che deve essere garantito per la cura e la tutela dei minori”, scrivono in una nota i magistrati per minori del Tribunale di Napoli. Sono loro a decidere l’allontanamento dei bambini dalle famiglie per casi di violenza e abusi, destinandoli alle cure delle strutture familiari: “I gravi ritardi”, continua la nota, “che si registrano da anni nel pagamento delle rette da parte del Comune di Napoli hanno già determinando la chiusura di molte strutture mentre altre hanno preannunziato che a breve dovranno sospendere il servizio e dimettere i loro ospiti”. 

I giudici manifestano preoccupazione per il destino dei ragazzi qualora dovesse concretizzarsi la paventata chiusura delle case famiglia Per questo motivo ragazzi e bambini allontanati dalle famiglie perché maltrattati o vittime di violenze ed abusi, subiscono, così, il trauma di una nuova separazione e gravissimi disagi che si sommano a quelli derivanti dal loro breve ma spesso devastante vissuto. Nell’ultimo periodo la situazione si è aggravata al punto tale che risulta sempre più difficile anche la messa in protezione in via di urgenza di minori per la mancanza di disponibilità delle strutture accreditate: è così anche avvenuto che i servizi preposti si siano trovati nella necessità di reperire soluzioni diverse da quelle normative previste e non sempre idonei ad assicurare appropriata tutela. Si sottolinea, pertanto, l’assoluta necessità di garantire la sopravvivenza di una rete di comunità di accoglienza che forniscano in modo continuativo  un servizio adeguato alla protezione dei minori fuori famiglia consentendo, così, l’effettività ed efficacia dell’intervento giudiziario”. 

Anche Legacoop Campania e Legacoopsociali si schierano al fianco degli operatori e chiedono al sindaco chiarezza sul futuro delle politiche sociali: “Non possono bastare gli ennesimi e confusi annunci di prossimi pagamenti di appena due bimestri alle comunità e lo sblocco dei cosiddetti finanziati. Il Terzo Settore ha bisogno di sostegno concreto di certezze e sicurezze, così come ne ha bisogno l’intera comunità napoletana. Serve un atto di responsabilità e di coraggio da parte dell’Amministrazione comunale”, si legge in un comunicato, “Tutto ciò è inaccettabile, va al più presto ripristinata la legalità attraverso lo sblocco immediato delle risorse a favore del Terzo Settore, dando priorità allo snellimento burocratico che non permette nello specifico alle comunità per minori e alle case famiglia di incassare le loro legittime spettanze”.  E per i prossimi giorni il settore cooperativo campano annuncia manifestazioni e iniziative a sostegno dei lavoratori delle Case famiglia. 

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