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venerdì 19 Aprile 2024




Start N’Up: idee per il futuro

Stilato protocollo d’intesa tra Unione Industriali e Federico II.

unione-industriali-03-06-2013Se hai una nuova idea ed è buona avrà successo. Il circolo vizioso della crisi si può superare implementando progetti innovativi. Questa la convinzione dell’Unione Industriali di Napoli che questa mattina ha stilato un protocollo d’intesa con l’Università Federico II per il progetto “Start’n’Up”che sosterrà i giovani imprenditori e le giovani idee.

Il protocollo firmato questa mattina nella sede dell’Unione Industriali, in piazza dei Martiri 58 da Massimo Marrelli, rettore dell’Università Federico II e Paolo Graziano, presidente dell’Unione Industriali, formalizza una collaborazione fruttuosa già avviata da tempo per ricercare e promuovere le idee dei giovani talenti. Tuttavia Start’n Up”, non è dedicato solo agli under 35 ma anche ad aspiranti imprenditori o imprenditori già attivi che intendono creare nuove iniziative, ad imprese già costituite che non abbiano generato ricavi e a giovani laureandi, laureati e dottorandi. “Le idee ci sono, le imprese ci sono- ha detto entusiasta Graziano-, quello che manca è un clima positivo, quello che io chiamo “business friendly”, perciò Start N’Up propone l’affiancamento e il tutoraggio dei ricercatori e degli imprenditori da parte di grandi imprese e/o pmi associate, aiutandoli ad inserirsi in un mercato globale, competitivo e sollevandoli degli oneri dell’organizzazione burocratica. Ma non si aspettino soldi. Il problema del Mezzogiorno è che si parte dalla ricerca dei soldi per poi arrivare alle idee. La modalità di agire deve essere assolutamente quella inversa: una buona idea trova automaticamente dei finanziatori”.

L’università Federico II. “Ci sono tanti ottimi ricercatori che espatriano perché le leggi italiane sono troppo complesse e creano infiniti ostacoli. Non è un caso che tra i laureati degli ultimi cinque anni, 470 occupano posizioni apicali e 222 insegnano all’Università, ma all’estero. E’ evidente che nell’Università non sappiamo trasformare i risultati della ricerca in impresa. A questo scopo è fondamentale la collaborazione con l’Unione Industriali che aiuta a mettere a sistema le competenze diverse di: Università, associazioni, banche, camera di commercio”, ha dichiarato il rettore della Federico II aggiungendo anche dei consigli pratici per i giovani Star upper:“ In tantissimi casi i corsi di formazione post laurea servono solo ai formatori, diffidatene! Non innamoratevi delle vostre idee, se non funzionano, non sempre è colpa della mancanza di soldi”.
“Sono anni che mi sento a disagio come genitore e come insegnante per la fuga di cervelli napoletani. Anche se rappresenta una goccia nel mare, mi auguro che questo progetto possa contribuire non solo al successo dei laureati napoletani, ma anche ad un cambiamento culturale nel modo di intendere l’Università” - ha spiegato Guido Capaldo che insieme a Roberto Vona è  referente del progetto Start’n’Up per la Federico II.

Progetti innovativi. Nonostante un budget minimo le idee innovative possono essere vincenti. E’ il caso di Domenico Di Frena che insieme a 4 amici ha lanciato il progetto-sito “Napoli With me” che offre ai turisti un ventaglio di opportunità per visitare al meglio la città che ha raccontato: “Da start upper sono convinto che più dei soldi valgono i contatti giusti e le competenze. Nel nostro caso è stato molto utile lo start up del concorso Vulcanicamente”.
Il presidente dell’Unione Industriali ha ricordato altri due casi di geni “compresi”: un futuro ingegnere aeronautico ventiduenne che ha trovato un modo per moltiplicare incredibilmente il numero di contatti su face book in occasione della Coppa America e per questo ha avuto un finanziamento per un progetto multimediale; e un’azienda di Biella che produce camice che ha “adottato” un inventore napoletano che ha ideato uno sistema tecnologico per realizzare vestiti su misura a partire dalla scannerizzazione precisa del corpo.
Si è visto che il mito dell’alta mortalità delle imprese viene sfatato se si tratta di imprese con un alto tasso di innovazione: ad esempio l’80% delle imprese lanciate dalla Start Competition del 2003 che avevano presentato idee con un buon tasso di innovazione oggi sono ancora attive.

Come partecipare a Start’n’up?: Le idee imprenditoriali devono essere presentate attraverso il sito/piattaforma www.startnup.it, che entrerà in funzione nei prossimi giorni e fungerà anche da vetrina. Il sito fornirà, inoltre, informazioni a tutto tondo sul fenomeno delle start up, dall’evoluzione normativa alle news di cronaca, alle innovazioni tecnologiche.
“Si inizierà con il selezionare le 10 idee più innovative, per poi riproporre la chiamata alle seconde 10 e così via.Investiremo tempo ed entusiasmo per riacquistare la fiducia dei giovani”, ha chiarito Vincenzo Caputo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali. 

Perché partecipare. Le idee imprenditoriali migliori: acquisiscono visibilità sul sito startnup e su un sito ad hoc in corso di realizzazione da parte di Confindustria. Ricevono assistenza/tutoraggio, gratuiti, in materia finanziaria, fiscale, notarile, di redazione di business plan da parte di un team di autorevoli esperti.
Ricevono attività di affiancamento/tutoraggio da parte di imprese - grandi e pmi – associate all’Unione Industriali di Napoli.
Hanno accesso al Programma di Piccola Industria Confindustria AdottUp per l’adozione delle startup. AdottUp prevede che le migliori idee imprenditoriali partecipino a un Programma di Alta Formazione, “Make it”, erogato da Officine Formative del Gruppo Intesa Sanpaolo. I progetti già pronti per l’adozione da parte di pmi saranno, invece, promossi nella vetrina di AdottUp.

AdG

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