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Giovedì 25 Aprile 2024




Corsa contro il tempo per salvare le Case famiglia

Sodano: “Lavoriamo per ottenere nuovi crediti dalle banche”.

tommaso-sodanoResta appeso a un filo il futuro delle case famiglia di Napoli e dei circa 400 minori  ospitati. Interlocutorio il tavolo tecnico a Palazzo San Giacomo tra operatori e il vice sindaco con delega al Welfare Tommaso Sodano: dalla vendita degli immobili comunali a breve potrebbero partire i mandati di pagamento per un bimestre.

“Troppo poco a fronte di due anni di arretrati”, sostengono i gestori della strutture residenziali. Per tamponare l’emergenza si lavora a una nuova apertura del credito con le banche.

Sul fronte Case famiglia poche novità rispetto all’ultimo incontro in Comune dello scorso gennaio. “Dei trasferimenti del decreto salva Napoli non abbiamo ancora visto un soldo. Quanto garantito in quella occasione non è stato mantenuto a causa di questo inspiegabile ritardo”, ammette Sodano. Il vice  sindaco si impegna però a sbloccare i pagamenti per  le rette di un bimestre. Non proprio una boccata di ossigeno per gestori e operatori delle strutture residenziali per minori che vantano crediti biennali e sono esposti con le banche per milioni di euro. “Di questi tempi è il massimo che posso garantire”, spiega Sodano.

L’ipotesi chiusura resta concreta. Molti operatori, in attesa dei pagamenti comunali, si sono indebitati con le banche che chiedono il rientro. “Tre milioni di euro in tre anni per gestire cinque case famiglia senza percepire nulla”, spiega uno dei gestori. Qualcuno propone di fare come a Reggio Calabria: “Consegniamo le chiavi di tutti i servizi al Comune”. Una prospettiva inammissibile per altri: “Con questi ragazzi vittima di violenza abbiamo lavorato per ricostruire un rapporto di fiducia con il mondo degli adulti. Abbandonarli sarebbe un tradimento inammissibile. Ma come fare ad andare avanti?”.  Nei prossimi giorni il vice sindaco proverà a farsi da garante con le banche per un’ulteriore apertura di credito. Una partita decisiva per gli stipendi degli operatori e soprattutto per il destino di circa 400 ragazzi e bambini allontanati dalle famiglie per decisione del Tribunale dei minori. Sviluppi che preoccupano il garante nazionale per l’Infanzia Vincenzo Spadafora che si tiene costantemente aggiornato su quella che definisce “un’ emergenza negata”.

Sodano si è invece impegnato a sbloccare parte dei pagamenti per i progetti di tutoraggio, affido familiare, educative territoriali e dispersione scolastica. Sono arrivati in Comune, infatti, il 70 percento dei finanziamenti per la legge 328 e il 50 percento della 285, arretrati risalenti rispettivamente al 2009 e al 2011. Circa 10 milioni di euro in tutto, già pronti gli atti di liquidazione. “Mi impegno a sollecitare i versamenti già a partire dai prossimi giorni”, promette il vice sindaco che pensa, inoltre, a un nuovo regolamento interno per snellire le pratiche di certificazione, spesso arenate per intoppi burocratici negli uffici della ragioneria. “Resta il problema del Durc, il documento che attesta la nostra regolarità contributiva. Molti di noi da alcuni mesi non possono permettersi di pagare le tasse per guadagni solo virtuali”, spiegano alcuni operatori, “Senza quel certificato non possiamo accedere ai pagamenti, pur essendo stati in regola nel periodo cui risalgono gli arretrati”. Un altro ostacolo nella corsa contro il tempo per salvare il diritto al welfare dei minori.

LR

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